Restano alti i toni dell’ultima tornata di campagna elettorale per la carica di primo cittadino a Terni. Il testa a testa che vedrà al ballottaggio del prossimo 8 di giugno il sindaco uscente Leopoldo di Girolamo (PD) versus Paolo Crescimbeni, rappresentante dell’ala di destra con il sostegno di Fratelli d’Italia e Forza Italia si fa sempre più teso e conflittuale.
Gli scontri – Dopo l’ultima raffica di botta e risposta tra destra e sinistra della seconda città dell’Umbria – che ieri aveva visto protagonisti di un acceso diverbio a colpi di note stampa e annunciate querele il senatore Gialuca Rossi e lo stesso candidato sindaco Crescimbeni, e i precedenti atti di vandalismo al gazebo di Forza Italia e alla sede di Fratelli d’Italia con le conseguenti polemiche tra Raffaele Nevi e l’assessore regionale Fabio Paparelli – oggi è la volta del presunto annullamento del faccia a faccia tra i candidati al ballottaggio, già programmato per il prossimo 3 giugno presso la sede di Confartigianato.
Sebbene non si trovi traccia di note ufficiali di disdetta dell’incontro tra i due avversari politici e sul sito dell’associazione di categoria campeggi ancora in home page il post dell’appuntamento, devono essere girate voci sulla rinuncia al confronto da parte del sindaco uscente Di Girolamo, vista le dichiarazioni a dir poco pungenti di Paolo Crescimbeni. Di seguito il testo:
E mentre la destra di infuria … “L’annunciata e gravissima decisione del candidato-sindaco Di Girolamo di annullare i faccia a faccia e i confronti pubblici già programmati è nient’altro che una fuga: un modo per sottrarsi ad argomenti per lui troppo imbarazzanti e a domande troppo scomode, tipo quelle già indirizzate al senatore Rossi e alle quali tutto lo stato maggiore del PD si è guardato bene dal fornire una risposta.
A conferma che abbiamo colto nel segno, Di Girolamo & C. si guardano bene dall’entrare nel merito. E questa sinistra becera e affaristica che imperversa nella conca – e non ha niente a che spartire neanche con Matteo Renzi (del quale infatti i ‘democratici’ ternani sono stati acerrimi nemici fino all’altro ieri) – si trincera dietro al peggior repertorio dei luoghi comuni: sciorinando pseudo-argomenti vecchi come il cucco, che con la “rotonda Berrettini” (come tutti i ternani chiamano lo svincolo di fronte alla multisala di vocabolo Fiori) non hanno niente a che vedere…
Se li seguissimo su questo terreno, dovremmo dargli del “post-comunisti” e via dicendo. Se li seguissimo su questo terreno, dovremmo imputargli a buon diritto di essere, a scelta, eredi di Baffone o compagni di merende di questo o quello…
Ma tutto ciò non ci interessa e non interessa a nessuno. A noi preme soltanto fare chiarezza su quel ‘sistema-Terni’ che vive e prolifera nella stessa omertà che oggi cuce le bocche della sinistra ternana. E induce Di Girolamo a sottrarsi al confronto, dopo l’autogoal del suo senatore Rossi: così male informato, da credere davvero di potermi prendere in castagna sulla faccenda di una massoneria alla quale non appartengo. Così auto-convinto che qualcuno possa ancora credere alla favola della presunta superiorità morale della sinistra, da pretendere che i ternani possano veramente ignorare che a Terni la questione morale, per merito di Di Girolamo & C., è una vera e propria emergenza, da soffocare imprese e professionisti e gettare gravi ombre sull’uso del denaro pubblico. La sedia che Di Girolamo lascerà vuota ai faccia a faccia, e ai confronti pubblici in vista del ballottaggio, ne è la prova più eloquente”.
… la sinistra va in bici – Un giro di sopralluogo su due ruote organizzato dal candito della sinistra per valutare lo stato dei percorsi e l’esistenza di un nucleo di piste ciclabili ben definito e le possibili migliorie da apportare al sistema viario pedonale e ciclistico. Il sindaco uscente ha deciso di investire così l’ultimo sabato che lo separa dall’ultimo “esame” elettorale e accompagnato da un gruppo si sostenitori e cittadini è partito da corso Tacito, in sella alla bici percorrendo l’anello che tocca piazza Dalmazia, via Oberdan, via Bramante, via Proietti Divi, Borgo Bovio, via Mazzini e che termina di nuovo in centro. E di ritorno dalla passeggiata, pronta arriva la replica sul faccia a faccia: “Con il passare dei giorni, abbiamo sempre più l’impressione che al candidato della destra siano saltati i nervi. Evidentemente l’essere politicamente isolati – o, peggio, male accompagnati – gioca brutti scherzi. Soprattutto quando si ambiva a stringere accordi – improbabili – praticamente con qualsiasi soggetto esistente, mettendo nel ripostiglio (per usare un eufemismo) idee, programmi e coerenza. Ci domandiamo come possa essere ‘il sindaco di tutti’ un candidato che cerca di farsi largo a colpi di insulti, autoritarismi e atteggiamenti intolleranti, tipici della sua storia politica. Noi pensiamo – continua Di Girolamo – che il confronto debba rimanere nei limiti del rispetto, senza scivolare mai nel personale con espressioni becere, come quelle che Crescimbeni ha rivolto ad altre forze politiche e civiche che, alla luce del ballotaggio, hanno espresso una posizione coerente rispetto a quanto affermato in campagna elettorale.
Salta il faccia a faccia – Il comunicato continua poi con l’ammissione dell’abbandono della ‘sedia’ che tanta reazione ha creato tra le fia dei suoi oppositori: “Se la nostra sedia è ‘vuota’,come dice il candidato della destra, è perché ci siamo alzati per andare fra i cittadini e parlare di contenuti, proposte e idee. Molto meglio che perdere tempo con chi si sente a proprio agio solo nella rissa”.