E' il 5 gennaio la data scelta dall'Umbria, insieme ad altre 14 regioni in Italia, per dare il via ai saldi invernali. Sessanta giorni di sconti e liquidazioni in cui le vendite al dettaglio dovranno compensare una rilevante contrazione dei consumi prenatalizi.
Previsioni positive – Secondo quanto riferito dagli uffici della Confcommercio provinciale di Perugia, la stagione dei saldi potrebbe risollevare le sorti del settore abbigliamento e accessori, che ha vissuto nel periodo prenatalizio una significativa contrazione alle vendite. L'ufficio studi dell'associazione di categoria ha stimato che ogni famiglia potrebbe spendere 403 euro per abbigliamento e accessori.
“La crisi economica e una stagione autunnale caratterizzata da un clima mite non hanno di certo favorito le vendite di capi d'abbigliamento della collezione autunno/inverno”, ha detto Carlo Petrini, presidente del settore Moda di Confcommercio della provincia di Perugia. “E anche a dicembre abbiamo dovuto fare i conti con un Natale all'insegna della forte contrazione dei consumi e di molta prudenza negli acquisti”. Secondo Petrini, inoltre, “i margini delle imprese hanno subito un'ulteriore riduzione perché per sostenere consumi già deboli i commercianti, laddove possibile, hanno assorbito l'aumento dell'Iva dal 20% al 21% deciso quest'estate. Ora con l'avvio dei saldi confidiamo in una boccata d'ossigeno per le vendite”.
Adoc: un flop annunciato – Di tutt'altro avviso rispetto alle ottimistiche stime di Confcommercio quelle dell'associazione di consumatori Adoc.
“Stimiamo un calo delle vendite dei saldi pari al 30% rispetto allo scorso anno e una spesa in ribasso del 21%, il budget non supererà i 90 euro a persona”, ha detto Carlo Pileri, presidente nazionale dell’Adoc.
Secondo le stime dell'associazione, “le vendite di calzature (-25%) e abbigliamento di media-bassa qualità (-35%) saranno un vero e proprio flop”. “Anche l’abbigliamento di alta qualità avrà segno negativo, il calo previsto è del 7%”, ha detto ancora Pilieri. “Solo l’abbigliamento sportivo riesce a contenere i danni, perdendo solo il 2%”.
Anche Pilieri ha confermato una contrazione forte delle vendite nel periodo natalizio: “I saldi seguono l’andamento delle vendite prenatalizie, che hanno registrato un calo del 28%, per la prima volta sono calati anche gli outlet (-6%) e i centri commerciali (-8%), sono andati bene solo mercatini (+5%) e E-Commerce (+13%). Tanto che a farla da padrone a Natale sono stati i regali di seconda mano. Quest’anno un regalo su tre è stato riciclato, il 15% è stato addirittura fai-da-te. Cresciuti del 10% anche i baratti. Se il Natale è stato magro, i saldi saranno magrissimi.”
Francesco de Augustinis