Al via i saldi estivi in tutte le città dell'Umbria, come in tutta Italia. Le previsioni stimate dall'Adoc, l'Associazione per la DIfesa e l'Orientamento Consumatori, purtroppo confermate dai primi dati in nostro possesso, sono negative e decisamente poco confortanti. “Stimiamo un calo delle vendite dei saldi pari al 15% con punte fino al 30% per i piccoli negozi rispetto al 2011, mentre il budget non supererà i 90 euro a famiglia. A influire sul calo degli acquisti sarà sopratutto l’effetto IMU le tasse e i tagli introdotti dal governo, la crisi ancora in corso e la scarsa fiducia dei cittadini nel futuro economico del nostro paese. Dopo i primi due giorni di saldi, dove la curiosità e la scelta sarà maggiore ci sarà un calo siginificativo delle vendite. Difatti per la prima volta prevediamo un calo degli acquisti negli outlet ( – 6%) e nei centri commerciali (- 8%). Male anche le vendite di calzature e abbigliamento di medio-bassa qualità , con un calo netto del 25 e 35% i saldi pagano anche la miopia dei commercianti. “Se la stagione dei saldi invernali partisse a ridosso delle feste natalizie, come accade in tutti i paesi occidentali, dagli Stati Uniti all'Inghilterra, e i saldi estivi all’inizio della stagione gli incassi per i commercianti potrebbero essere maggiori. Mentre la logica delle promozioni che precedono i saldi stessi applicata dagli stessi esercizi commerciali e che non vogliono i saldi anticipati è assurda, danneggia i consumatori, perché non possono acquistare i prodotti della stagione in corso e gli stessi commercianti che vedono costantemente diminuire le loro entrate. Pertanto è necessario cambiare la normativa al riguardo magari guardando con favore le liberalizzazioni adottate nella provincia di Trento, dove i commercianti determinano liberamente i periodi in cui effettuare i saldi”.