Sala Frau, gestori all'attacco ma la Curia replica "Tutto regolare" - Tuttoggi.info

Sala Frau, gestori all’attacco ma la Curia replica “Tutto regolare”

Jacopo Brugalossi

Sala Frau, gestori all’attacco ma la Curia replica “Tutto regolare”

Conferenza stampa al vetriolo della coppia Carlini-Quaranta "Con 'Immaginazione' stavamo per firmare protocollo d'intesa"
Mer, 11/03/2015 - 21:50

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“Delusi e offesi per il trattamento che ci è stato riservato”. Queste le parole di Carlo Carlini, attuale gestore, insieme a Silvia Quaranta, del cinema teatro Sala Frau di Spoleto, che dal primo aprile passerà sotto il controllo della cooperativa Immaginazione (già gestore della Sala Pegasus).Carlini e la Quaranta non hanno dei sassolini, ma dei veri e propri macigni da togliersi dalle scarpe, e se la prendono tanto con la Curia, proprietaria dell’immobile, che con il soggetto che subentrerà di qui a poco. “L’accordo scritto che avevamo con la Curia – spiegano durante una conferenza stampa dai toni piuttosto accesi – prevedeva che al termine di due anni di comodato d’uso avremmo dovuto cominciare a corrispondere un canone di affitto. Nessuno ci aveva neanche lontanamente prospettato la possibilità di una gara al rialzo per la gestione del cinema. Da novembre – prosegue Carlini – abbiamo chiesto insistentemente degli incontri per definire il prosieguo del progetto Sala Frau, ma la Curia non ha mai risposto ai nostri appelli. Fino a quando, circa un mese fa, ci è arrivata una mail che ci chiedeva di inviare un’offerta in busta chiusa, visto che ne erano già pervenute altre”.

“Avevamo delle rassicurazioni” – Va detto a onor del vero che la Curia, in quanto ente privato, non è tenuta ad indire bandi di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento dei propri immobili. “Quello che ci ha lasciati di stucco – sottolinea Carlini – sono la modalità e la tempistica con cui la questione ci è stata posta, senza contare che nell’incontro che solo a febbraio siamo riusciti ad ottenere con i responsabili amministrativi dell’Arcidiocesi l’offerta ci era stata quasi suggerita sulle base delle spese annue a carico dell’Arcidiocesi stessa, insieme a delle rassicurazioni sul nostro futuro”.

Progetto solo agli inizi – Che il progetto di Carlo Carlini e Silvia Quaranta abbia effettivamente rilanciato il cinema a Spoleto è un dato oggettivo. A testimoniarlo ci sono i circa 100 abbonamenti sottoscritti dagli appassionati, ma anche i rapporti riallacciati con le agenzie di produzione che dopo anni hanno ricominciato a concedere delle prime visioni. Sono stati loro, inoltre, ad accollarsi i costi del nuovo proiettore digitale (65mila euro, con un 35% di contributo regionale) dopo l’obbligo di ‘pensionare’ le pellicole tradizionali scattato nel gennaio 2014. “Non è solo questo che rivendichiamo – rimarcano i due – ma anche il fatto che il nostro percorso non era terminato, anzi, era solo agli inizi. Avevamo in cantiere nuovi progetti didattici con le scuole e tante altre iniziative, nell’ottica di un più generale rilancio del centro storico di Spoleto”.

Protocollo d’intesa ai dettagli – E invece dovranno fare i bagagli entro le prossime tre settimane. A subentrare sarà la cooperativa ‘Immaginazione’ che ha formalizzato un’offerta economica molto più vantaggiosa per la Curia: 1000 euro al mese più il 5% sugli incassi contro i 400 proposti dagli attuali gestori. “Abbiamo presentato un’offerta al volo il 3 marzo perché ci hanno avvisato che il 4 sarebbero state aperte le buste”, afferma Carlini, che non ha affatto apprezzato il comportamento dei concorrenti. “Sin dal giorno dell’apertura della Sala Pegasus – le sue parole – abbiamo cercato un dialogo con ‘Immaginazione’ per collaborare in maniera sinergica al rilancio della cultura cinematografica tra gli spoletini. Abbiamo fatto diversi incontri per redigere un protocollo d’intesa che ci aiutasse in questo senso, che si sono svolti sempre in un clima molto positivo e di grande collaborazione. L’ultimo – precisa Carlini – è datato 3 marzo, di fronte all’assessore alla cultura Gianni Quaranta e a due dipendenti comunali, e si è svolto sulla falsa riga dei precedenti, portandoci ad un passo dalla definizione dell’accordo (di cui Silvia Quaranta portava con sé una bozza, ndr). Peccato che 3 giorni dopo abbiamo scoperto che la stessa cooperativa che predicava collaborazione e sinergia aveva già presentato alcune settimane prima un’offerta alla Curia per gestire la Sala Frau”. Non solo. A quanto dichiarato da Carlini e Quaranta la coop. Immagniazione avrebbe sostenuto di essere stata invitata dalla stessa Curia a formalizzare un’offerta per la gestione del cinema. “Non ci stiamo a fare la figura dei fessi – dichiarano i due – qui qualcuno mente sapendo di mentire”.

La replica della Curia – Avvisati dei contenuti della conferenza stampa la Curia ne ha convocata a sua volta una ‘d’urgenza’, andata in scena nel primo pomeriggio con il capoufficio stampa Francesco Carlini, la responsabile dell’economato Antonella Proietti e don Sam Fioretti, referente della Diocesi per la Sala Frau. Secondo quest’ultimo “non c’era alcun accordo verbale per il rinnovo della concessione”. Il contratto, di cui sono stati letti alcuni stralci, è una semplice scrittura privata tra Arcidiocesi ed Ente Autonomo per la Sala Frau (di cui Carlini è stato messo a capo per questi due anni) e recita chiaramente che alla data del 31 marzo sarebbe stato risolto, salvo nel caso in cui fosse pervenuta una richiesta scritta di rinnovo. Cosa che, a quanto è emerso, non è avvenuta. La Curia ha confermato tutta la propria amarezza per l’epilogo della vicenda ma ci ha tenuto a sottolineare che non c’è nulla di irregolare nelle decisioni prese, non di merito ma esclusivamente economiche. Oltre a quella degli attuali gestori e di Immaginazione sarebbe pervenuta una terza offerta, di cui però la Diocesi ha preferito non svelare i dettagli per non gettare ulteriore benzina sulle fiamme.

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