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Sagre, la Regione ci rimette le mani/In 2^ Commissione nuovo disegno di legge

 “Una nuova disciplina per sagre e feste popolari: eventi utili alla valorizzazione e allo sviluppo delle identità regionali in quanto espressione del patrimonio storico, sociale e culturale delle comunità dell’Umbria”. È quanto si prefigge il disegno di legge della Giunta concernente la “Disciplina delle sagre, delle feste popolari e dell’esercizio dell’attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande”. Il documento, già preadottato dall’Esecutivo nello scorso mese di marzo, ha iniziato stamani il suo iter legislativo in Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni.

Le finalità delle legge sono state illustrate da Giovanni Moriconi (dirigente assessorato Commercio) e Francesco Nesta (responsabile sezione ‘Normativa per i servizi e distribuzione commerciale’) che hanno rimarcato come il provvedimento vada ad interessare una realtà che conta oltre seicento manifestazioni. “Questa iniziativa legislativa – hanno detto – punta principalmente a recuperare lo spirito originario del termine ‘sagra’ attraverso la garanzia della vera promozione delle tipicità locali, enogastronomiche e culturali, nonché una maggiore tutela per i consumatori”.

Viene previsto un percorso di riconoscimento normativo delle sagre autentiche e delle feste a carattere popolare, distinguendole da altri eventi spuri ed estemporanei, puntando su una promozione locale, regionale e nazionale. E dal 2015 prenderà vita un premio annuale denominato ‘Sagra eccellente dell’Umbria’ quale riconoscimento per le sagre che si distingueranno per il totale utilizzo di prodotti tipici e di qualità, per la mancata produzione di rifiuti indifferenziati e per altri aspetti legati alla legge. Giudice e regista di tutto ciò viene riconosciuta l’Unione nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli) Umbria. Il premio consiste in 10mila euro complessivi da suddividere tra le prime tre classificate.
Previsto il logo ‘Sagra tipica dell’Umbria’, che potrà essere utilizzato esclusivamente da manifestazioni con finalità precise legate alla valorizzazione di un territorio mediante l’utilizzo e la somministrazione di uno o più prodotti o lavorazioni di carattere enogastronomico aventi rappresentatività culturale o identitaria rispetto al territorio stesso.
Gli alimenti somministrati e indicati nei menù dovranno provenire, per almeno il 40 per cento, da prodotti inseriti nell’elenco regionale dei prodotti agroalimentari tradizionali o comunque classificati e riconosciuti come ‘DOP’, ‘IGP’, ‘DOC’ e ‘DOCG’ dalla Regione Umbria. In alternativa, gli stessi dovranno provenire, per la stessa percentuale da prodotti di filiera corta, a chilometri zero e di qualità. In ogni caso, almeno il 60 per cento dei piatti, dovrà essere riferito ai prodotti o alle lavorazioni caratterizzanti la sagra stessa e previsti dai regolamenti comunali.
In merito alle Feste popolari, ovvero la tipologia di manifestazioni organizzate esclusivamente o prevalentemente per finalità culturali, storiche, politiche, religiose, sportive e di volontariato, non necessariamente legata alla valorizzazione del territorio, con esercizio di attività di somministrazione, esse dovranno comunque contribuire alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari umbri attraverso la somministrazione di alimenti provenienti per almeno il 40 per cento, da filiera corta, a chilometri zero e di qualità.

Le manifestazioni che rispetteranno i precisi parametri ed indicazioni contenute nella legge entreranno nel calendario regionale delle sagre e delle feste popolari che sarà semplificato rispetto al passato e pubblicato nel portale regionale.
Viene stabilito un limite massimo di 10 giorni per l’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande legato alle sagre e feste popolari, con una norma transitoria che prevede una moratoria di tre anni per adeguarsi ai parametri temporali, per le sagre e feste che attualmente hanno una durata maggiore. Per quanto riguarda gli spazi riservati al pubblico, appositamente allestiti e destinati ad attività di somministrazione di alimenti e bevande, non potranno essere superiori, nelle ‘sagre’ al 70 per cento e nelle ‘feste popolari’ al 50 per cento della superficie complessiva a disposizione dell’area interessata dalla manifestazione, escluse le aree destinate a parcheggio.

Dovranno obbligatoriamente essere previsti parcheggi riservati a soggetti diversamente abili, idonei servizi di vigilanza, assicurati anche mediante l’ausilio di associazioni di volontariato o di protezione civile, servizi igienici per il pubblico di cui almeno uno per soggetti diversamente abili raggiungibili in autonomia e sicurezza.

Il Comune, attraverso un proprio regolamento, disciplinerà le modalità di comunicazione dell’elenco dei fornitori delle materie prime o dei semilavorati, nonché l’ordinato svolgimento delle sagre e delle feste popolari evitando la sovrapposizione di date e di luoghi di svolgimento, coordinandosi se necessario con i Comuni limitrofi per lo spostamento di date e di luoghi di sagre e feste popolari già inserite nel calendario regionale.
Per quanto riguarda i rifiuti, sarà obbligatorio puntare sulla eco sostenibilitá attraverso la dotazione di contenitori per la raccolta differenziata, con particolare riguardo alle zone di preparazione di alimenti e bevande e di somministrazione dei pasti. La Commissione ha deciso di convocare tutti i soggetti interessati alla legge in una audizione a Palazzo Cesaroni, programmata per giovedì 4 dicembre.