Dopo ben 8 ore di confronto – dalle 10 alle 18 di ieri (17 febbraio) – alla fine si è arrivati all’accordo per i 40 dipendenti Sagemcom di Città di Castello, ormai da settimane con la spada di Damocle del licenziamento collettivo deciso dall’azienda francese.
Nonostante ci sia stata ”intesa” tra lavoratori e vertici della multinazionale, la chiusura dello stabilimento tifernate avverrà lo stesso, non più ad aprile – come annunciato in precedenza – ma il prossimo luglio.
Questo ulteriore “rinvio” di 4 mesi permetterà, di fatto, di attivare incentivi all’esodo, che saranno calcolati in base ad anzianità e professionalità dei singoli dipendenti. La multinazionale francese avrebbe inoltre deciso di finanziare anche progetti di ricollocazione e formazione dei dipendenti su base volontaria.
Per la Fiom Cgil questo accordo – raggiunto insieme a lavoratori (che lo hanno votato a maggioranza), Rsu e vertici aziendali – resta comunque un bicchiere mezzo vuoto, dato che l’imminente scomparsa dell’azienda tifernate (produttrice di contatori di ultima genereazione), andrà ad impoverire ulteriormente il territorio, perlopiù in un periodo alquanto infausto per il settore metalmeccanico.