Braccio di ferro tra castellucciani e protezione civile per la realizzazione delle Sae, le casette emergenziali post sisma. Se da tempo si parla di 7 soluzioni abitative, quelle autorizzate finora, i comitati che riuniscono le varie associazioni di Castelluccio ne chiedono invece 17 e la questione sarà al vaglio domani di una riunione al Dipartimento di protezione civile. Ma nel frattempo non parte nemmeno il cantiere per le 7 già previste perché il Comune di Norcia non ha ancora effettuato l’occupazione del terreno individuato per ospitarle.
A fare il punto della situazione è stato oggi il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Paparelli, rispondendo ad un’interrogazione dei consiglieri della Lega Emanuele Fiorini e Valerio Mancini. Nell’atto ispettivo discusso oggi in question time durante l’assemblea legislativa regionale, i due esponenti di minoranza hanno chiesto “quali interventi intende attuare la Giunta regionale e in quali tempistiche, per garantire agli operatori commerciali e agli agricoltori di Castelluccio delle strutture adeguate in vista della fioritura della piana e in quali tempistiche è previsto il completo ripristino della viabilità”.
Intervenendo in Aula, Fiorini ha evidenziato che “ancora oggi a Castelluccio non è stata realizzata neanche una soluzione abitativa di emergenza, non si è provveduto ad una delocalizzazione produttiva o alla realizzazione di un luogo di aggregazione sociale. Inoltre la quasi totalità delle macerie non sono state rimosse e non si conoscono i tempi di realizzazione del cosiddetto ‘Deltaplano’ che dovrebbe ospitare le realtà commerciali della zona di Castelluccio. A distanza di quasi 19 mesi non si è stati in grado di ripristinare la strada che da Norcia collega Castelluccio, in parte crollata e in parte ancora occupata dai massi caduti a causa del sisma considerando che il tratto viene aperto a fasi alterne e orari prestabiliti”.
“La situazione post sisma a Castelluccio – ha ricordato Paparelli – è particolare per le condizioni atmosferiche estreme. Comunque dopo un grande processo partecipativo siamo giunti ad una soluzione condivisa”.
L’assessore ha spiegato che “per quanto riguarda le Sae, è da tempo aperta la problematica del loro dimensionamento: per il Comune di Norcia ne debbono essere realizzate 7, per i comitati 17. Domani ci sarà un’ultima riunione al Dipartimento di protezione civile per cercare di individuare in base alle leggi vigenti il numero di Sae che è possibile realizzare a Castelluccio. Per le prime 7 Sae il Comune ha già individuato la localizzazione, ma non ha provveduto a occupare l’area e questo impedisce di avviare la progettazione. La rimozione delle macerie – ha aggiunto Paparelli – è stata sospesa a novembre 2017 per mancanza della viabilità di accesso e solo in questi giorni la Vus ha ripreso i lavori. La delocalizzazioni delle attività ristorative è temporanea, ma certo ci vorrà tempo per ricostruire un intero borgo e quindi dobbiamo sistemare bene chi svolge attività economiche e commerciali. Da tempo gli appalti sono stati tutti aggiudicati per la realizzazione degli investimenti di delocalizzazione delle attività produttive: speriamo di consegnare entro questo mese i caseifici, qualche settimana successiva le attività commerciali sulla piazza ed entro giugno le attività ristorative. Per le prime 7 Sae, se il Comune occupa a breve le aree, la realizzazione potrebbe avvenire entro il mese di luglio. Al momento l’unica strada percorribile è quella provinciale già riaperta a fasce orarie con sensi unici alternati. Verrà riaperta con senso unico alternato nei prossimi giorni e si prevede il suo ripristino entro fine maggio, primi di giugno”.
Nella sua replica Fiorini ha ribadito che “la ricostruzione a Castelluccio non è ancora partita. Ci sono stati ritardi nella rimozione delle macerie e nel ripristino delle strade. C’è una vera e propria emergenza. Si rischia di saltare un’altra stagione turistica. Dovreste iniziare a chiedere scusa”.