Torna per il terzo anno l'importante appuntamento che vede Norcia al centro di dibattiti culturali tra laici e cattolici: stiamo parlando di Magna Carta, il convegno firmato dall'omonima fondazione.Incontro che, proprio nella città che ha dato i natali al Santo Patrono d'Europa e che si impone sempre più come la culla del dialogo interculturale e interreligioso, ha trovato il suo più fertile e propizio terreno. Il tema scelto quest'anno dagli organizzatori e intorno al quale, nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 ottobre, presso il palazzo comunale, illustri relatori dibatteranno e si confronteranno sarà: “Religione, scienza e la prova della ragione”. “Un tema di grande attualità – secondo l'assessore comunale Pietro Luigi Altavilla – che ancora una volta porterà la città di Norcia al centro dell'attenzione nazionale e internazionale; pensiamo – ricorda – ai messaggi che il Santo Padre ha inviato all'ex presidente di ‘Magna Carta' Marcello Pera in occasione dei due precedenti convegni e pensiamo anche – aggiunge – all'interesse mostrato ogni anno dai media nazionali”. Una spiegazione molto esaustiva della scelta del tema alla base del convegno giunge invece dagli stessi organizzatori. “Le polemiche di questi tempi – scrivono in un comunicato pubblicato sullo stesso sito internet della Fondazione Magna Carta – ci consegnano l'immagine di una scienza e di una religione irrimediabilmente divise ed anzi contrapposte, come se per fare scienza non si potesse altro che essere atei ed essere credenti implicasse il rigetto di ogni forma di razionalità, e in particolare di quella scientifica. Eppure, ancora soltanto poco più di mezzo secolo fa, Albert Einstein formulava un punto di vista opposto, dichiarando che ‘la scienza senza la religione è zoppa e la religione senza la scienza è cieca'. In tal modo, egli esprimeva chiaramente l'idea secondo cui la razionalità scientifica si muove inevitabilmente in un contesto caratterizzato dalla presenza del ‘mistero' e, d'altra parte, l'esperienza religiosa non può che avvalersi della razionalità finita della mente umana. Un simile punto di vista ha contrassegnato secoli di vita scientifica. Anzi, la fondazione della scienza moderna è avvenuta sulla base di una serie di premesse metafisiche e teologiche esplicite. Come ha osservato Amos Funkenstein – aggiungono – tutti i grandi sistemi della scienza moderna sono, in definitiva, dei sistemi teologici, sia pure ‘laici'”. Da qui una serie di domande alle quali il convegno, attraverso i contributi di eminenti scienziati, filosofi, storici e teologi, cercherà di dare una risposta. Domande del tipo: quali stati sono stati i processi storici che hanno determinato un così profondo divorzio tra scienza e religione? E quali sono le vie attraverso cui può essere ricostituita quella feconda interazione di cui parlava Einstein? “Rispondere a queste domande – affermano ancora gli organizzatori – non è soltanto importante ma è necessario, perché la scienza non può vivere di solo empirismo”.