Per mettere a segno l’ennesimo colpo, un ladro seriale di elemosine questa volta ha scelto una delle chiese più importanti di Assisi. Questa volta, però, l’avventura è finita male perché il parroco, seduto negli ultimi banchi a pregare, si era accorto di lui, notandolo armeggiare in modo sospetto proprio davanti alla cassetta delle elemosine.
Richiamato a gran voce dal sacerdote, l’uomo, sentitosi scoperto, si è dato alla fuga uscendo velocemente dalla Chiesa ed allontanandosi sperando di averla fatta franca. Il parroco però, tenace e volitivo, si è messo a inseguirlo al suo inseguimento, aiutato da alcuni agenti della locale Polizia Municipale, che si trovavano per motivi di servizio proprio davanti al Santuario, riuscendo ad intercettarlo all’interno di un vicino garage dove aveva trovato momentaneo riparo.
Grazie agli agenti del Commissariato di Assisi, intervenuti subito sul posto in aiuto, l’uomo è stato finalmente bloccato e identificato. Si trattava di un 47enne, perugino, già noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti specifici che gli sono valsi anche diversi provvedimenti di foglio di via dal Comune di Perugia.
L’uomo aveva l’abitudine di usare peri furti arnesi da scasso e con un metro a scatto alla cui estremità aveva apposto del nastro bi-adesivo. Negli ultimi anni aveva sottratto denaro dalla cassetta delle elemosine, tra gli altri, del Santuario di Collevalenza a Todi, di Madonna dei bagni, di Mongiovino a Tavernelle, di Madonna di Fatima a Città della Pieve; nel 2014, in provincia di Arezzo, aveva colpito persino la cassetta delle offerte posta vicino al libro delle firme in occasione di un funerale. Insomma un vero e proprio habituè dei luoghi di culto.
Gli agenti di polizia, dopo averlo perquisito, hanno trovato all’interno del borsello la somma di circa 55 euro in banconote di piccolo taglio e in diverse monete; gli è stato trovato addosso anche l’“arnese del mestiere”. Tratto in arresto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato condotto a Perugia presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Avviata nei suoi confronti la procedura per l’emissione del divieto di ritorno nel Comune di Assisi.