Sarebbe di oltre 2 milioni di euro il rosso di Montefalco. Stavolta non parliamo di vino, ma del buco di bilancio che sarebbe stato riscontrato dopo i due mandati della sindaca Donatella Tesei, ora candidata alla presidenza della Regione. A dirlo il Revisore dei Conti, che non certifica i conti e dice di non essere stato in grado di attestare che il consolidato rappresenti “in modo veritiero e corretto la reale consistenza economica, patrimoniale e finanziaria dell’Ente”.
Frasi come macigni, che si inseriscono in un pomeriggio, che hanno fanno di Montefalco il luogo della battaglia campale delle regionali, con molti candidati arrivati in Comune per dar man forte all’opposizione. Ieri si sarebbe dovuto approvare il bilancio, che però non è stato approvato perché “l’assessore al bilancio del Comune – dicono dall’opposizione – nel tentativo d’impedire che se ne discutesse, ha sollevato una questione pregiudiziale sul punto all’ordine del giorno, motivata dal fatto che i documenti non fossero stati messi a disposizione dei consiglieri con almeno 20 giorni d’anticipo come prevede la legge”.
La maggioranza che solleva la pregiudiziale contro un proprio atto. Non è una situazione kafkiana, ma la realtà. “I consiglieri di minoranza – dice una nota firmata da Vincenzo Riommi, Daniele Morici e Roberto Micanti – hanno espresso dei dubbi circa il fatto che a sollevare il problema del mancato rispetto dei tempi di consegna dei documenti fosse proprio l’assessore al bilancio, ovvero colui in capo al quale ricade la responsabilità di far approvare quei documenti. Tra l’altro, a scanso di ogni equivoco, i consiglieri d’opposizione hanno subito chiarito la loro piena disponibilità a esaminare le carte. Ma la maggioranza non ha sentito ragioni e ha fatto di tutto per impedire che in aula si affrontasse il tema. Purtroppo, il vero motivo di questa pagliacciata è scritto nero su bianco nella relazione del Revisore dei conti, dove si leggono parole che pesano come macigni”.
Si parla del buco di -2.019.090,80 euro riferito all’esercizio 2018 e del fatto che non sia stato in grado di capire la veridicità delle cifre. “Le dichiarazioni di voto dei quattro consiglieri di minoranza sono state durissime: il bilancio consolidato serve al preciso scopo di vagliare la reale portata dello stato patrimoniale, finanziario ed economico di un ente. Il fatto che il Revisore abbia posto in discussione la “veridicità” del consuntivo 2018 è perciò gravissimo. Inoltre, come puntualizzato nella sua stessa relazione, l’amministrazione era già in ritardo per l’approvazione del consolidato, visto che la scadenza fissata dalla legge al 30 settembre d’ogni anno era stata già disattesa. Ciò nonostante la Giunta e la maggioranza hanno deciso di rinviare il punto a data da destinarsi.
I consiglieri del gruppo SìAmo Montefalco si sono dissociati in modo fermo e risoluto dall’atteggiamento a dir poco irresponsabile e raffazzonato di chi in Consiglio ha cercato di evitare il pubblico confronto, per motivi che nulla hanno a che fare con la buona e accorta gestione della finanza e del patrimonio del Comune di Montefalco”.