Carlo Vantaggioli
Una grande macedonia. E’ quella che sembrano apprestarsi a preparare i due maggiori partiti della città (con riferimento alle ultime amministrative del 2009), il Partito democratico e Forza Italia, alle prese con problemi diversi ma accomunati dalla spasmodica ricerca di allargare il più possibile le rispettive coalizioni pur di conquistare la vittoria delle urne. E per questo pronti a riciclare chi un tempo stava dall’altra parte della barricata o a questa strizzava l’occhio. Più o meno il quadro che è uscito fuori dall’ennesima giornata in cui non sono mancati colpi di scena e scivoloni. Ma andiamo con ordine.
Grifoni vicesindaco – ad aprire le danze è stato il piddì che, con ben poco anticipo, aveva convocato d’urgenza una conferenza stampa tenutasi all’hotel San Luca. L’occasione è servita al candidato sindaco Dante Andrea Rossi per fare il punto di situazione ma, soprattutto, per annunciare che in caso di elezioni il vicesindaco sarà Sergio Grifoni, leader della lista civica Prima Spoleto e fra i più acerrimi oppositori della Giunta Benedetti (un tempo accanito avversario anche di Brunini, poi diventato quasi un alleato). Rossi esordisce ricordando di “aver accettato la candidatura per spirito di servizio” dal momento che era più propenso “a ricercare il candidato ideale al di fuori della politica”, di aver “preteso carta bianca per un nuovo progetto politico, nel segno della discontinuità rispetto al modo di fare della politica precedente” e di voler “rottamare le solite liturgie politiche”. Poi ricorda come quella di Spoleto sia “una città litigiosa, che preferisce cercare sempre le strade più complicate per risolvere i propri problemi quando magari le soluzioni da adottare sarebbero più facili”. Insomma la denuncia della ‘spoletitudine’, di questa città umbra che lo stesso Brunini (correva l’anno 2005) sosteneva di aver ‘pacificato’. Rossi si avventura nel portare ad esempio le vicende della Banca Popolare Spoleto, “persa a causa delle tante litigiosità…contesto che per risolvere i problemi si debba ricorrere a un commissario o al Tribunale”. L’esempio non è dei più felici visto che più che gli animi ribelli, ad aver decretato la vendita al Banco Desio sono stati negli anni i tanti scandali, le ispezioni di Bankit e le inchieste della magistratura. Ma forse al piddì si spera ancora di poter contare su quel patto (scellerato?) che per decenni ha visto finanza e politica ritagliarsi, indisturbati, i propri ruoli. A chi dei giornalisti fa notare questa differenza, Rossi risponde che “staremo molto attenti”, mentre Grifoni, con fare sibillino, si limita a dire che “la soglia di attenzione sarà altissima; i vecchi mi insegnavano che le cose buone non vanno buttate via, si tengono e si riparte da queste”.
La vision del candidato sindaco… – Rossi traccia poi un quadro della prossima campagna elettorale: “quello che cerco sono le tante intelligenze di questa città che non sono però mai state ‘utilizzate’, penso a imprenditori come Gianni Conti e Nazzareno D’Atanasio, a esponenti del mondo del volontariato come Pierluigi Ciucarilli, a professionisti come l’ingegnere Granelli. Senza considerare che è mia intenzione coinvolgere alcuni dei nostri consiglieri quali Capitani, Trippetti e Zampa”. Sara poi “essenziale riallacciare i rapporti con le istituzioni regionali, prestare più attenzione ai fondi europei per riattivare una serie di progetti e sinergie per il bene del territorio, intraprendere iniziative con i sindaci di Foligno e Terni”. Anche per questo Rossi si dice determinato a non rinunciare all’incarico di segretario provinciale del Pd “perché ritengo che Spoleto dove avere una voce a Perugia, specie ora che si prevedono riforme che cambieranno il volto dell’Umbria”.
…e quella del vice – a parlare è ora Grifoni che ricorda come a fare la sua storia siano i numeri: “ho presentato ben 122 interpellanze dai banchi dell’opposizione. Se oggi, come lista Prima Spoleto, siamo qui è perché abbiamo capito che c’è davvero la volontà di cambiare, di costruire una nuova città. Da parte nostra abbiamo chiesto poche ma importanti cose: “ una svolta radicale rispetto al passato, il maggior allargamento possibile della coalizione, far conoscere la squadra e gettare le basi per 3-4 punti per il rilancio dello sviluppo economico. Fra cui nuovi collegamenti urbani, maggior impulso ai settori del turismo e della cultura guardando più verso Roma”. Ma Grifoni aggiunge qualcosa in più che rischia di gettare un’ombra su quanto la nuova alleanza non sia poi così salda: “quando sono uscito dal colloquio con il segretario regionale Leonelli ho detto chiaramente che il giorno dopo la vittoria metterò un camper davanti alla Regione finchè non verranno restituiti a Spoleto i soldi che ci avete levato”. Una dichiarazione che rischia di creare qualche imbarazzo con la presidente Catiuscia Marini, scesa a Spoleto la scorsa settimana per benedire la candidatura di Rossi e attesa il 24 prossimo per un convegno sulla sanità. Quella di ‘assediare’ palazzo Donini è una fissa del piddì: Brunini minacciava di “accamparsi” nel palazzo regionale se non avesse avuto i giusti fondi, Rossi, cinque anni fa, di mettere una tenda in piazza Italia se a Spoleto non fosse stato assegnato un assessorato di rango quanto meno provinciale. Ci mancava solo il camper di Grifoni.
L’affondo a sindaco e dirigenti – incalzato dai cronisti Rossi racconta la sua verità circa le dimissioni date da vicesindaco della giunta Benedetti, 18 mesi dopo il successo del 2009. “Non condividevo il suo metodo di lavoro” sostiene oggi il candidato che chiarisce come ad aver fatto traboccare il vaso sia stata la vicenda del Palatenda: “avevamo tracciato un percorso in accordo con la provincia di Perugia e con il Coni ma quando si è stati sul punto di concludere l’allora dg Cerquiglini ci presentò dei costi di gestione che sembravano ingiustificabili. Incalzato da me alla fine mi disse che quel progetto non si poteva attuare per ‘volontà apicale sia della politica, sia della dirigenza’. A quel punto ho preso atto e mi sono fatto da parte, non mi rimaneva altra che rassegnare le dimissioni”. Dichiarazioni pesanti che non mancheranno di scatenare un nuovo vespaio nei prossimi giorni.
La coalizione – in sala siedono anche due dirigenti di partito, Teresa dello Storto (chiamata a gestire l’agenda del candidato) e l’ex segretario comunale Andrea Orlandi (curerà la campagna elettorale). Assente il responsabile della comunicazione, Simone Sensi. E’ arrivato il momento di parlare della coalizione o presunta tale. Dalle parole di Rossi si capisce che l’accordo è cosa fatta con Psi (che potrebbero presentarsi con due liste), almeno una lista di appoggio al candidato sindaco, Spoleto Sì di Maurizio Hanke e Sel. Le cose non stanno però proprio così. Sentita da Tuttoggi.info la segretaria vendoliana Alessandra Massari, che appena ieri l’altro aveva attaccato frontalmente Rossi, si limita a dire, non senza un qualche imbarazzo che “il partito si riserva di decidere nelle prossime ore, dopo un incontro già fissato con Rossi e il nostri circolo”. Accordo quasi concluso con Hanke che neanche 10 giorni fa aveva detto di aver chiuso con il centrosinistra: “è in corso un chiarimento con Prima Spoleto di Grifoni” ci dice al telefono “siamo a buon punto e probabilmente fonderemo le nostre liste in un unico movimento civico. Il grafico ha già elaborato un logo che ingloba i nostri simboli…sabato dovremmo chiudere l’accordo”. Quanto alle bordate ricevute dalla Massari, Hanke ha parole al miele: “personalmente ritengo necessaria e stimolante la presenza di Sel nella coalizione, purché questa non sia elemento di rissosità che nuocerebbe al buon governo della città”. E la lista di Brunini? E’ Rossi ad intervenire: “con lui abbiamo avuto dei colloqui ma abbiamo chiarito che gradiamo un appoggio alla coalizione, certo non la sua candidatura. Senza alcun tipo di contrattazione. Se invece si candiderà, la questione verrà affrontata dagli organismi regionali del partito” dice alludendo che il leader maximo è ancora iscritto del piddì e potrebbe con ciò esser espulso dal partito.
Emili sindaco per Forza Italia – anche Forza Italia, che sabato scorso ha registrato l’uscita del coordinatore comunale Giampiero Panfili, alla fine ha chiuso il cerchio. Incapace di trovare un proprio candidato, il partito di Berlusconi alla fine, come da tempo sostenevano certi ambienti della finanza di un tempo, ha trovato un punto di incontro sul nome di Giampaolo Emili, promotore della lista “Due Mondi”, dopo lo strappo con Hanke con cui aveva condiviso il ‘salvataggio’ della Giunta Benedetti . Ad annunciarlo è stato il vice coordinatore regionale di Forza Italia, Ada Urbani. Emili, con ogni probabilità (non ci sono al momento comunicazioni ufficiali), dovrebbe essere sostenuto anche da Fratelli d’Italia di Franco Zaffini, La Destra di Storace (guidata da Aldo Traccheggiani) e almeno un’alta lista civica. Questa la nota della Urbani: “Forza Italia comunica ufficialmente che dopo un lungo dibattito interno, ampiamente partecipato grazie alle adesioni anche dei membri di ben quattro club, ha tirato le conclusioni del lavoro fatto per le prossime elezioni per favorire una svolta dell’amministrazione della cosa pubblica della città, risolvere i gravi problemi amministrativi e dare a Spoleto e agli spoletini un futuro di progresso. Con soddisfazione si è costatato che tutti i partiti e le liste contattate (meno “Rinnovamento” che, per propria scelta, ha deciso di rimanere in posizione di autonomia) hanno sposato l’idea di unirsi in un’unica formazione attorno ad un programma di rinascita civile, sociale ed economica di Spoleto. Lo schieramento, fatto da politici e non, e composto per ora, da partiti e liste civiche, si è adesso ulteriormente ampliato con la lista “Due Mondi” il cui progetto è assolutamente compatibile a quello portato avanti da FI, superate alcune legittime visioni che sono state mediate. La coalizione, così composta, rimane altresì aperta a tutte le forze politiche e sociali che, condividendo il programma, vorranno concorre direttamente alle prossime elezioni amministrative. Si è poi passati all’individuazione del soggetto più adatto da candidare a Sindaco tra i diversi che ci hanno dato l’onore di valutare la possibilità di concorrere al ruolo: disponibilità tutte di alto profilo. Concorde è stata la necessità che il candidato dovesse per prima cosa unire e pacificare, che fosse lontano dalle diatribe che hanno caratterizzato la turbolente stagione politica amministrativa scorsa, che desse un senso di rinnovamento della classe politica, con un percorso professionale proprio ma in ogni caso al dentro delle problematiche amministrative, sociali ed economiche che Spoleto patisce. La scelta è caduto su Giampaolo Emili, che, per caratteristiche personali e professionali, è sembrato poter rappresentare al meglio tutte le varie sensibilità. Gli altri potenziali candidati, dotati di grandi capacità, hanno per senso civico dettato dall’interesse principale di ognuno di noi, fatto un passo indietro e, anche per questo gesto di generosità e di responsabilità, sentiamo di ringraziarli a nome di tutta la gente che desidera il cambiamento. Spoleto non può non vedere, nello sforzo di unità compiuto, un’occasione per ribaltare definitivamente la vecchia amministrazione i cui fautori, debolissimi prima, hanno cercato, ora, il sostegno di liste che per cinque lunghi anni l’hanno combattuta. Questa unione di due debolezze, al di là di altre considerazioni, non farà certamente una forza, ma rischia di fare il gioco di chi soffia sulla sfiducia verso la politica ed incrementa il desiderio di astensione. La coalizione raccolta attorno a Giampaolo Emili è nella condizione di poter vincere fin dal primo turno, perché i cittadini sapranno riconoscere le competenze tecniche e politiche di persone in grado di ridare stabilità al comune e rilancio economico al territorio”.
Schieramenti ai nastri di partenza – i giochi ormai dovrebbero essere fatti. Con Rossi ed Emili, a giocarsi lo scranno più alto della città saranno Guido Grossi per i pentastellati del M5S che sabato prossimo presenteranno la loro lista di candidati al consiglio comunale, Fabrizio Cardarelli della lista civica “Rinnovamento”, considerato il vero outsider, e Maura Coltorti, attuale segretaria di Prc, intenzionata a correre per la lista civica “Sinistra per Spoleto” cui potrebbe aderire Sel se deciderà di non appoggiare la candidatura di Rossi.
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