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Roma, vertice sindacati Outukumpu su vendita Ast Terni. Cisl: “vigiliamo con Commissione Europea”

Lu. Bi.

Aggiornamento ore 23.20 – nel pomeriggio di oggi, nella sede della Cisl, c'è stato l'incontro delle sigle sindacali per discutere quanto accaduto a Roma nella sede del Mise. Dal summit è usicto un documento a firma congiunta.

Leggiamo il comunicato: “Nella giornata odierna si è tenuto a Roma presso la sede del Ministero dello sviluppo economico l'incontro programmato nel mese di dicembre che ha avviato il Tavolo di confronto permanente Governativo sul processo di vendita di Acciai Speciali Terni. A questo primo incontro oltre alla delegazione sindacale, erano presenti le Istituzioni e il Management di Outokumpu che ha fornito dati dettagliati rispetto all'iter di vendita e ai tempi entro i quali si concluderà l'operazione.
La fase attuale consiste nella ricerca di possibili acquirenti del sito di Terni e si concluderà nella metà del mese di febbraio; nei giorni successivi ci sarà l'individuazione di una lista ridotta sui possibili acquirenti rispondente alle caratteristiche richieste dalla Commissione europea. Completato questo passaggio si avvierà la vera e propria trattativa con i soggetti individuati per giungere alla formalizzazione della vendita entro il 7 maggio 2013.
Come Organizzazioni sindacali nell'apprezzare la conferma del monitoraggio continuo e dell’attivazione del Tavolo permanente che seguirà tutta la vicenda, abbiamo ribadito le seguenti questioni:
che le soluzioni legate alla vendita debbano essere esclusivamente di carattere industriale con soggetti capaci non solo di acquisire Acciai Speciali Terni ma di garantire l'applicazione di un Piano industriale di prospettiva futura per il sito;
che la vendita deve avvenire nella completa unitarietà del sito, compreso quindi il Tubificio, che ad oggi non è incluso nel pacchetto di cessione e che i finlandesi vorrebbero tenersi come asset strategico della filiera del tubo;
che con i soggetti interessati all’acquisto deve avviarsi una trattativa a livello governativo per sancire il proseguo della strategicità del sito di Terni attraverso il mantenimento dei volumi, delle tipologie dei prodotti e dell'occupazione.
In merito a tutto ciò è positiva sia la disponibilità del Mise a riconvocare nei primi giorni di marzo il Tavolo, che la dichiarazione fatta dal sottosegretario che il sito ternano non è solo strategico per l'Umbria, ma lo è per l’intera produzione di acciaio inossidabile del Paese. A marzo infatti sarà ufficializzata la short list, per tracciare il punto della situazione e per approfondire i temi sopra citati.
Come Organizzazioni sindacali, nel ritenere l'incontro odierno interlocutorio, abbiamo ribadito le nostre posizioni avviando un percorso e un confronto al fine di garantire che l'operazione si concluda nella direzione di quanto abbiamo affermato e sostenuto fino ad oggi”.


Bisognerà aspettare ancora un mese per avere una lista attendibile dei potenziali compratori per le acciaierie di Terni. È quanto emerso da un nota della Fim-Cisl a firma del segretario nazionale Marco Bentivogli e Sandro Pasotti, coordinatore nazionale Fim-Cisl siderurgia, dopo il vertice al Mise di Roma con i manager della Outokumpu. Entro i primi di maggio uscirà tra le 6 pretendenti il nome della multinazionale che rileverà il polo siderurgico ternano. Tutta l'operazione di compravendita sarà monitorata dalla Commissione Europea che vigilerà sulle modalità di cessione stabilite nei precedenti incontri al Mise. La vendita dovrebbe riguardare l'intero sito ternano, con il punto interrogativo del tubificio, che interessa anche all'Outukumpu. La Cisl chiede che la multinazionale finlandese coinvolga il sindacato nella fase finale del negoziato, facendo conoscere il piano industriale e quello dei soggetti interessati all'acquisizione dell'Ast. Leggiamo la nota di Bentivogli e Pasotti: “Riteniamo che la cessione debba riguardare l'integrità di tutti gli assets di Terni (Società tubificio incluso) ed essere indirizzata a soggetti industriali con intenzioni di investimento e rilancio sulla nostra realtà. La cessione del sito di Terni – aggiungono – è, per la Fim Cisl, un passaggio delicato perché non siamo in presenza di una azienda decotta o in crisi, ma di uno dei gioielli dell'industria siderurgica italiana, la cui cessione è stata imposta dall'Unione Europea per ragioni di regolamentazione antitrust. Il paradosso – avvertono – è quello che per ottemperare a questa regola si rischia di portare nel mercato europeo un concorrente extraeuropeo”.
Per la Fim Cisl, infine, la previsione di completamento dell'iter di cessione per il mese di maggio, appare troppo a ridosso dell'altra scadenza quella del 6 maggio 2013, data limite entro cui la conduzione del processo di vendita passerà in mano alla Commissione Ue.

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