Roma, vertice al Mise per vicenda Ast Terni / Governo "Thyssen valuta rilancio" - Tuttoggi.info

Roma, vertice al Mise per vicenda Ast Terni / Governo “Thyssen valuta rilancio”

Luca Biribanti

Roma, vertice al Mise per vicenda Ast Terni / Governo “Thyssen valuta rilancio”

Governatrice Marini "Chiediamo impegno per piano industriale"
Mer, 04/06/2014 - 19:47

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“Thyssen crede nelle potenzialità di Ast e sta valutando tutte le soluzioni per il rilancio”, questo è quanto comunicato dal  Mise dopo il vertice istituzionale che si è tenuto oggi a Roma tra istituzioni locali e i rappresentanti del governo, Graziano Delrio e Claudio De Vincenti. Per la multinazionale tedesca era presente il Ceo Business, Joachim Limberg, mentre per Terni erano presenti il sindaco Leopoldo Di Girolamo, la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini e il presidente della provincia, Feliciano Polli.

“Durante il colloquio è emerso che ThyssenKrupp crede nelle potenzialità di Ast Acciai Speciali Terni e delle consociate e sta valutando con molta intensità tutte le soluzioni per il rilancio – leggiamo la nota del Mise – ThyssenKrupp ha ribadito di essere al lavoro per presentare il piano industriale al massimo entro agosto e si è impegnata a continuare il confronto sia con il Governo e con gli enti locali, sia con i lavoratori e i sindacati, confermando l’intenzione di procedere affinché Acciai Speciali Terni mantenga e sviluppi il proprio ruolo significativo sul mercato e nel sistema industriale italiano. Il Governo ha sottolineato di considerare strategica la salvaguardia del futuro produttivo ed occupazione di Ast e, insieme alle istituzioni locali, la volontà di favorire il percorso di costruzione di soluzioni positive e di mantenimento dei livelli occupazionali. Incontri con sindacati e lavoratori saranno programmati nelle prossime settimane, in prossimità della presentazione del piano industriale”.

“Per la Regione e le istituzioni locali resta incontrovertibile un obiettivo strategico: qualsiasi piano industriale per il futuro delle acciaierie dovrà prevedere una prospettiva industriale di consolidamento delle attività produttive e dei livelli occupazionali in un’ottica di sviluppo” – è quanto affermato dalla Marini subito dopo il vertice di Roma: “Per questo – sottolinea – intendiamo proseguire nella discussione e nel confronto con la proprietà di Ast, affinché il piano industriale contenga precisi impegni rispetto a queste prospettive. Quello di oggi è stato dunque un incontro interlocutorio cui dovrà seguire, come abbiamo espressamente richiesto, un nuovo incontro prima della presentazione formale del nuovo piano industriale.
Per ciò che ci riguarda – conclude il rappresentante della Presidenza della Regione Umbria – abbiamo anche ribadito che, per favorire una maggiore competitività e l’ulteriore efficientamento del sito integrato dell’AST di Terni, assumeremo tutte le iniziative verso il Governo ed il Parlamento affinché vengano garantiti quegli interventi relativi a infrastrutture, logistica ed energia, utili al perseguimento di questo obiettivo”.

Leopoldo Di Girolamo – “Durante l’incontro abbiamo chiesto al Governo un impegno diretto sulla questione-Ast, utile a garantire l’integrità del polo siderurgico ternano, la tutela dei livelli occupazionali e la definizione di un piano industriale che preveda investimenti idonei a garantire la competitività globale del sito. Nelle prossime settimane, unitamente alle organizzazioni sindacali, dovrà essere avviato un confronto di merito sulle prospettive future dell’azienda. L’incontro non ha fugato le nostre preoccupazioni. Tuttavia l’impegno espresso dal Governo nazionale offre un terreno di confronto con la multinazionale e assegna alla questione-Terni un’importanza strategica nel contesto nazionale”.

La polemica di Paolo Crescimbeni – L’avvocato ternano, impegnato nel prossimo ballottaggio contro Di Girolamo ha pubblicato una nota nella quale nutre forti dubbi sulla reale efficacia dell’azione del primo cittadino ternano: “Sembra difficile credere che i vertici delle istituzioni locali e del governo nazionale si siano davvero incontrati con uno dei massimi manager europei solo per prendere un caffè. Questo silenzio è assordante e fa il paio con la spiegazione più accreditata tra i sindacati sul perché si sia voluto tenere l’incontro a porte chiuse: “meglio non far circolare nella conca, a pochi giorni dal ballottaggio, verità che potrebbero essere un boomerang per chi – in cinque anni – non ha mosso un dito”. Anche il rinvio della presentazione del piano industriale da luglio ad agosto suscita non poche preoccupazioni. Il tentativo di Di Girolamo di gettare acqua sul fuoco e placare i sindacati convocandoli domattina a Palazzo Spada non inganni nessuno. È vero, tutto il PD ternano – compreso Di Girolamo – è stato sempre acerrimo avversario di Matteo Renzi. Però, adesso, a lui, che da pochi giorni è diventato “renziano” e alla Marini sarebbe bastata una telefonata per far ammettere anche i sindacati – come è sempre stato e come avrebbe dovuto essere! – all’incontro a Palazzo Chigi. E invece non l’ha fatto.”

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