Non ne possono più. Fiaccati dalla disorganizzazione di Trenitalia che indubbiamente considera umbri e marchigiani cittadini di serie B. I continui guasti, ritardi, incidenti che interessano la tratta Roma-Ancona rischiano di far andare di testa pendolari e viaggiatori che hanno la sfiga di esser nati in questa parte d’Italia o di doverci arrivare per lavoro o piacere. Ad alzare la voce – era ora – sono stati 3 senatori eletti nella circoscrizione umbra , Francesco Ferrante, Mario Agostini e Annarita Fioroni, che hanno presentato una durissima interrogazione parlamentare al Ministro Passera per sapere quali provvedimenti il governo Monti intende adottare nei confronti di questa tratta ferroviaria sempre più simile a quella dei carri merci che attraversavano l’India negli anni ’70. Ecco il testo dell’atto parlamentare firmato da Ferrante, Agostini e Fioroni:
“Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per sapere, premesso che:
– l'efficienza e la qualità dei collegamenti ferroviari della tratta Roma – Ancona sono a dura prova, come il rispetto dei diritti e della dignità dei passeggeri che ne usufruiscono. Questa è la scontata considerazione che si trae davanti ai numerosi disagi e alla pericolosità oggettiva che colpiscono i passeggeri di questa tratta ferroviaria;
– a conferma di quanto sopra richiamato basta riportare alcuni disservizi avvenuti nella giornata del 25 Giugno 2012, denunciati dal sito web “Quelli che…in Treno – la vera voce dei pendolari”: Regionale 2481: “ … delle ore 7,31 da Terni a Roma Termini è arrivato con le ultime due carrozze chiuse perché non agibili e sulle altre carrozze c'erano varie porte rotte e quindi bloccate. Immaginatevi ad Orte il treno cosa è diventato: un carnaio maleodorante pieno di persone pigiate all'inverosimile e per di più l'aria condizionata in molte carrozze non funzionava. Siamo arrivati a Roma Tiburtina asfissiati dall'umidità e dall'aria viziata (purtroppo i pendolari ancora si permettono il lusso di respirare in treno…). Alcuni pendolari probabilmente forzando le porte interne del treno hanno avuto accesso alle carrozze chiuse, rimanendo però bloccati dentro di esse. “; Regionale 12176: “… delle ore 18:23 da Roma Termini fermo in galleria da un'ora. Linea rotta. Auguri a chi deve ancora partire da Roma. Da stasera ho deciso che Terni non è la città adatta per chi deve lavorare a Roma. Una persona intelligente sa che non può passare tutta la vita sui treni; Regionale 7556 per Viterbo con collegamento ad Orte delle 20:14: “ … ha dell’incredibile quanto accaduto. Partenza in orario alle ore 19:18. Il treno senza nessuna comunicazione da parte del personale di bordo ha intrapreso al linea lenta. Poco male penserete, ma al peggio non c’è mai fine. Il treno ha proceduto a singhiozzo sulla linea lenta fino a fermarsi a Fara Sabina. Poi trasbordo su treno metropolitano ed arrivo ad Orte alle ore 22:00 con un ritardo di oltre 2 ore…. Nessuna coincidenza in attesa per Terni in attesa…”;
– queste vicissitudini drammatiche e kafkiane non le uniche anzi sono quasi la normalità. Basta ricordare, come evidenziato nel suddetto sito web, i disservizi del 18 giugno 2012;
– ma tutto questo non basta ancora bisogna anche ricordare che un discorso a parte meritano i “famosi” IC, già Eurostar. Qui il bilancio è ancora più desolante. Questo perché non esiste giorno in cui non accumulino ritardi;
– si evidenzia che malgrado Trenitalia sia stata messa più volte a conoscenza, da parte del personale viaggiante, i numerosi disagi che i viaggiatori sono costretti quotidianamente ad affrontare, a tutt'oggi nessuna iniziativa è stata adottata, per risolvere tale difficile situazione, che quasi giornalmente si ripete sotto gli occhi di tutti senza che nessuno intervenga fattivamente;
– a questo si aggiunge anche dell’altro, come denunciano i pendolari Umbri. Questo grido d’allarme riguarda il fatto che paradossalmente i treni regionali umbri viaggino alla ridicola media oraria di 70km/h, con tempi di percorrenza superiori rispetto a quelli di 10 anni fa, scrivono i pendolari nella lettera denuncia. D'altra parte le scelte praticate nell'ultimo decennio da Trenitalia nei confronti della regione Umbria ha portato alla cancellazione di ben 10 dei 12 ES presenti in orario nel 2000. Inoltre “Quelli che…in Treno” contestato anche la recente proposta di Trenitalia, che ha invitato la regione Umbria a finanziare un nuovo regionale, dal costo stimato dalla regione di circa un milione di euro, per sopperire alla soppressione dell'Eurostar da Perugia delle 19.32;
– inoltre da più parti viene segnalato l’ulteriore disagio dovuto alla scelta di Trenitalia di non fornire dati ufficiali circa la frequentazione dei treni che causa invece la diffusione non controllata di dati palesemente errati che dovrebbero sconsigliare la Regione Umbria di fare affidamento su tali dati per porre in essere qualsiasi attività di pianificazione del trasporto ferroviario;
– si sottolinea che tra le altre proposte, del suddetto Comitato, per risolvere le suddette difficoltà ci sono: ripristino collegamento veloce nella fascia oraria dalle 19.15 alle 19.35; rimodulazione delle fermate di Orte per i treni finanziati dalla regione Umbria che non abbiano coincidenza con treni diretti verso Orvieto-Chiusi; anticipo di 20/30 minuti dell'IC 533 Ancona – Roma delle 6.36 in arrivo alle 9.40 a Roma Termini; anticipo di 15/20 minuti del treno IC 540 in partenza alle 15.05 da Roma Termini e del treno R 2484 in partenza alle 17.35 da Roma Termini; introduzione per l'unico ES in partenza da Roma Termini alle 17.25 della fermata di Spoleto, strategica per tutto il territorio della Valnerina e ridiscussione del costo della Carta Tutto Treno Umbria alla luce del declassamento del servizio offerto da Trenitalia alla nostra Regione.
Alla luce di quanto sopra esposto si chiede al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di conoscere.
se è a conoscenza di quanto in premessa e nel caso se non intenda immediatamente convocare un tavolo tecnico a cui siano invitati le regioni Umbria, Marche e Lazio, TreniItalia e tutte le realtà sociali interessate, in modo da poter affrontare e risolvere in modo definitivo, anche attraverso lo stanziamento di adeguati fondi, questa drammatica vicenda che colpisce quotidianamente migliaia di pendolari che utilizzando il trasporto pubblico, invece del trasporto privato su gomma, contribuiscono in maniera concreta allo sviluppo di una mobilità sostenibile”.
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