Rocchi: "Var? Per proteggere arbitri non ho fatto ascoltare audio in tv, come in Inter-Roma" - Tuttoggi.info

Rocchi: “Var? Per proteggere arbitri non ho fatto ascoltare audio in tv, come in Inter-Roma”

tecnical

Rocchi: “Var? Per proteggere arbitri non ho fatto ascoltare audio in tv, come in Inter-Roma”

Mar, 03/06/2025 - 18:03

Condividi su:


(Adnkronos) – “Quello che cerchiamo noi arbitri è la coerenza tecnica e decisionale davanti al monitor. La coerenza è diversa dall’uniformità, che è impossibile per il significato della parola stessa: tutti dovrebbero fare la stessa cosa ma è impossibile”. Così il responsabile Can Gianluca Rocchi parlando del concetto di uniformità, durante il suo intervento all’incontro tra l’Associazione italiana arbitri e gli organi di informazione, organizzato subito dopo il termine del campionato presso la sede della Figc a Roma. 

“Tutti devono fare la stessa cosa davanti a una certa tipologia di intervento sì, perché ne parliamo e sappiamo che davanti a certi episodi bisogna agire in una certa maniera per cui se non si fa, è un errore. Ma che tutti gli arbitri si comportino in maniera uguale e decidano in maniera identica davanti a episodi anche un poco diversi, è impossibile”, sottolinea Rocchi, da luglio 2021 designatore arbitrale per i campionati di Serie A e Serie B. 

“Per la qualità degli arbitri e del var se si fanno più check review non muore nessuno, abbiamo capito che è meglio fare un on field review in più, che al limite conferma la decisione di campo, che proporne una in meno. Però è chiara l’idea che l’on field review debba essere fatta per cose serie perché sennò la var diventa una moviola e non va bene. Siamo mancati, secondo me, nel fare una cosa in meno, una chiamata in meno, quando non costava nulla farne una in più. Gli arbitri comunque devono decidere sempre, non possono entrare in campo pensando che a qualsiasi errore ci sarà rimedio perché saranno richiamati al check 

“L’errore che mi ha fatto più riflettere dopo questa stagione riguarda la comunicazione: a volte dovevo tutelare i ragazzi e qualcuno ha interpretato il mio modo di pormi in maniera sbagliata, come successo per Inter-Roma. A me va bene dire che ho sbagliato ma i giornalisti dovrebbero ammettere che se un arbitro fa un percorso ottimale di 7 mesi ma sbaglia un episodio di una partita, io devo avere il diritto di designarlo per la settimana successiva senza problemi e polemiche. Per proteggere qualcuno dei miei – rivela – questa stagione ho preferito non far ascoltare un audio oppure ho preferito prendermi del tempo per riflettere su un episodio, quando non era chiaro”. Rocchi ha aggiunto: “I dubbi ovviamente riguardano sempre l’intervento Var, non sul singolo episodio come per il rigore di Roma-Inter. La comunicazione in ogni caso va fatta sempre a 360 gradi perché se a volte dai 359, è lì che sarai criticato”. 

Rocchi ha poi toccato il tema delle simulazioni: “Non ci deve essere una lotta degli arbitri contro le simulazioni ma del mondo del calcio contro di loro: il problema delle simulazioni riguarda tutti. È un brutto messaggio per chiunque vedere giocatori che protestano sempre, non solo per gli arbitri. Come per le simulazioni, io sono per combatterle con il dialogo, non con la repressione. Non parlo delle dichiarazioni post gara di allenatori o giocatori perché ognuno è responsabile di se stesso”. 

 

Rocchi ha toccato anche il tema della discussione degli errori arbitrali: “Come arbitri ci siamo aperti al mondo, siamo l’unica categoria che mette i propri errori in piazza senza nascondersi. Non bisogna sottostimare e sottovalutare questa cosa perché, ribadisco, essere in campo e sapere che la sera la tua decisione sarà riascoltata e discussa non è una cosa da poco. Il dialogo è la miglior forma per trovare un accordo quindi la nostra apertura segue il nostro obiettivo: sono bravi gli arbitri perché non è facile trovare dei ragazzi che la sera sono disponibili a far ascoltare le proprie voci in audio in televisione e sentire i commenti negativi a riguardo. Open Var a noi ha dato una grandissima possibilità di crescita ma è un lavoro molto faticoso perché ci ha permesso sì di aprirci, ma ci ha costretto a lavorare molto sulla comunicazione. Al tempo stesso andare a prendere delle decisioni in campo sapendo che saranno poi ascoltare in televisione non è facile”. 

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!