Domenica 28 giugno è stata celebrata a Roccaporena di Cascia la “Festa della Rosa e delle Rite”, evento ideato nel 1952 per fare memoria della bontà di Dio che volle confortare Rita morente con il dono della rosa, fiorita proprio in pieno inverno nel suo paese natale.
Come ogni anno, migliaia i pellegrini che si sono recati, già dall’albeggiare, a Roccaporena, visitando la chiesa di S. Montano (dove Rita si sposò e dove sono sepolti il marito e i figli), la casa natale, quella maritale, il Lazzaretto (dove Rita accoglieva e curava i malati), l’Orto del miracolo (dove appunto sbocciò la rosa in piano inverno) e lo Scoglio della preghiera. A tutte le donne di nome Rita presenti a Roccaporena il Santuario ha donato una pergamena-ricordo.
L’edizione 2015 “Festa della Rosa e delle Rite” verrà ricordata per l’inaugurazione dei lavori di riqualificazione dello Scoglio della preghiera, luogo profondamente legato alla memoria della Santa e uno tra i più visitati dai pellegrini: sulla sua cima la voce popolare ha come materializzato il messaggio di Rita, la ragione profonda del suo agire: la preghiera.
I lavori, interamente finanziati da alcuni benefattori che preferiscono mantenere l’anonimato, e che quindi non hanno gravato sul bilancio dell’Opera diocesana di Roccaporena, hanno riguardato: il rifacimento in pietra dell’altare all’interno della chiesetta (quello precedente aveva il piano in legno e più volte è preso fuoco a causa dei lumini poggiati sopra); la protezione dello “Scoglio” con una vetrata, in quanto, purtroppo, era pieno di scritte ed era divenuto raccoglitore di sporcizie varie – da indumenti intimi a cartacce, da pacchetti di sigarette a scarpe – e non più luogo di deposito di rose e messaggi di protezione o ringraziamento alla Santa; sul piazzale antistante la chiesetta è stata posizionata una statua di Santa Rita offerta dai devoti; il percorso di salita è stato arricchito con frasi bibliche. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha benedetto la fine di questi di lavori affermando che «erano necessari per dare maggiore dignità allo Scoglio della preghiera e per conservarne la sua bellezza originaria». Col Presule c’erano moltissimi devoti e alcune autorità civili e militari del luogo, tra cui il sindaco di Cascia Gino Emili. Dopo, c’è stata la celebrazione eucaristica presieduta sempre da mons. Boccardo e concelebrata da vari sacerdoti, tra cui il pro-rettore del santuario di Roccaporena don Simone Maggi e il priore della comunità agostiniana di Cascia padre Mario Di Quinzio.
Nell’omelia il Vescovo ha ricordato come Santa Rita ha sempre creduto nella bontà e nella paternità di Dio, altrimenti – ha detto – «la sua vita sarebbe stata senza scopo». «Rita – ha proseguito – è stata donna di fede che non ha mai perso la speranza. E voi pellegrini non accontentatevi di vedere la sua casa, di salire lo Scoglio o di vedere il suo corpo a Cascia. Tutto ciò deve essere come un traghetto che vi conduce all’altra riva, dove c’è Gesù. La nostra Santa – ha proseguito – fa il tifo per voi, presenta al buon Dio tutte le vostre preghiere e sofferenze, i vostri ringraziamenti. Vi esorto dunque – ha concluso mons. Boccardo – a non fermarvi ai muri di questi luoghi, ma a guardare alla sua vita e a provare, come fece lei, a non perdere la speranza, certi che Dio ci vuole bene e non ci abbandona». Al termine della Messa, c’è stato il passaggio della reliquia dalla parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in Agropoli (SA) a quella di S. Maria Assunta in Valle di Avellino, dove rimarrà per un anno, fino all’edizione 2016 della “Festa della Rosa e delle Rite”. Entrambe le comunità erano rappresentate dai rispettivi parroci e da un gruppo di fedeli.