Molte volte è capitato di sentirci domandare da turisti o forestieri giunti in città: “Dov’è il ‘Castello’ di Città di Castello?”. Non tutti sanno però che il “castello” corrisponde con la città intera, fortificata e cinta di alte mura. A dir la verità molti ignorano anche la presenza, lungo quest’ultime, di una Rocca quattrocentesca voluta da Sisto IV della Rovere, lo stesso Papa che costruì la cappella Sistina.
Una prima Rocca, posizionata presso Porta Santa Maria Maggiore, era stata fatta erigere da Braccio Fortebraccio da Montone nel 1423 ma venne distrutta nel 1428. Nel 1474, al tempo della guerra che la città sostenne contro Niccolò Vitelli e Firenze, la Rocca fu ricostruita per volere di Sisto IV (contestualmente alla costruzione della Cappella Sistina in Vaticano). Infine il Vitelli, vincendo la guerra e diventando padrone della città, smantellò in gran parte la Rocca e usò il materiale per costruire l’attuale Chiesa di Santa Maria Maggiore quale “chiesa di famiglia”.
Alcune vestigia della “Rocca Sistina” sono ancora ben visibili ad un occhio attento ma queste – dicono Nicola Morini e Vittorio Vincenti – “possono essere meglio valorizzate ed esaltate”. I consiglieri di Tiferno Insieme hanno infatti presentato una mozione per impegnare la Giunta “ad attuare uno studio progettuale, anche per mezzo di concorso di idee, per la migliore sistemazione e valorizzazione della zona perimurale attinente la “Rocca Sistina”.
“Chiediamo anche che la Giunta – aggiungono – appoggi la nostra richiesta di comprendere nel Prg operativo l’antica Rocca perimurale di porta Santa Maria Maggiore negli interventi di recupero valorizzazione ARE (aree da recuperare) e/o ‘emergenze di interesse storico culturale’ per identificare ancor più l’origine del nome e dell’importanza storica di Città di Castello come ‘città fortificata’”.