Non un passaggio meramente burocratico, ma un’occasione di confronto per cogliere tutte le opportunità legate allo sviluppo sostenibile, anche alla luce degli input che arrivano dall’Unione Europea: così l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini, spiega il senso del nuovo progetto per il futuro dell’Umbria all’insegna della sostenibilità, da concretizzare attraverso un programma condiviso con il Tavolo “Sviluppo sostenibile”, una delle articolazioni del Tavolo generale relativo alla crescita e all’innovazione dell’Umbria.
Il Tavolo è stato convocatolo lo scorso 18 ottobre dall’assessore Cecchini con all’ordine del giorno l’avanzamento del progetto per lo sviluppo sostenibile e la presentazione della proposta del Piano d’Ambito dell’AURI (Autorità Umbra per Rifiuti ed Idrico). Presenti alla riunione i segretari delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, i rappresentanti delle organizzazioni agricole, delle associazioni di categoria dell’industria, commercio e artigianato, del mondo delle cooperative, dei periti agrari, delle associazioni ambientaliste, i rappresentanti dell’Arpa e dell’Agenzia per la protezione ambientale dell’Umbria, insieme ai dirigenti degli uffici regionali competenti in materia di agricoltura e ambiente.
“Oggi comincia ad entrare nel merito il Piano di sviluppo e sostenibilità – ha detto l’assessore – con il compito e l’obiettivo di confrontare in modo trasversale e con più soggetti, i documenti di programmazione strategici per la salvaguardia dell’ambiente e per la costruzione di quel modello di sviluppo sostenibile auspicabile in Italia e in Europa. Noi lavoriamo per quello umbro – ha aggiunto l’assessore Cecchini – e mettiamo in partecipazione sia il documento per lo sviluppo sostenibile e sia la bozza di Piano d’ambito che l’Auri ha messo a disposizione della Giunta regionale. In questo Tavolo sono coinvolti molti soggetti, alcuni anche accreditati a livello nazionale, e l’obiettivo è quello di fare una sintesi più adeguata sulle tematiche che andiamo a trattare, consapevoli del fatto che sulla sostenibilità ognuno di noi gioca un ruolo importante anche per il futuro. Il Tavolo quindi, traccerà le strategie di sviluppo sostenibile dell’Umbria – ha spiegato – e partendo dagli obiettivi nazionali ed europei, li declinerà nel territorio regionale con la consapevolezza che tutto questo lavoro non è orientato solo all’osservanza delle norme, ma è anche un’opportunità di sviluppo per la nostra regione”.
Entrando nel merito degli argomenti all’ordine del giorno in riferimento al piano di lavoro per la strategia regionale dello sviluppo sostenibile è stato reso noto che dopo due incontri preliminari con le Regioni, tra maggio e giugno 2018, il Ministero dell’Ambiente con un avviso pubblico ha aperto ad agosto un bando riservato alle Regioni per l’assegnazione di fondi pari a 4 milioni di euro destinati a facilitare il lavoro delle Regioni stesse per la redazione della propria strategia. La Regione Umbria ha presentato un’apposita istanza per partecipare all’assegnazione delle risorse allegando il suo programma per arrivare alla definizione di una Strategia Regionale dello Sviluppo Sostenibile.
Il Programma di lavoro è articolato su tre macro settori di attività: governance, partecipazione della società civile alla formazione della strategia regionale, declinazione dei lineamenti della Strategia stessa che si basa ed interagisce in coerenza con il contesto delle politiche e le azioni fissate dalla Regione in particolare con il Documento di Economia e Finanza Regionale DEFR 2018-2020, e più in generale con il Quadro strategico regionale 2014-2020. Inoltre, nell’ambito delle attività del IV tavolo tematico “Agricoltura, sostenibilità e sviluppo del territorio” si prevede di dare avvio al Forum “Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile” che coinvolgerà, oltre a tutti i soggetti istituzionali operanti sul territorio regionale, le rappresentanze della società civile umbra, e si interfaccia e raccoglie le sollecitazioni dei 4 tavoli tematici regionali.
Per quanto riguarda il documento preliminare del Piano d’Ambito redatto dall’Auri, i funzionari regionali hanno informato che il documento è costituito da 165 pagine, suddivise in 20 capitoli, 67 figure e 82 tabelle, integrate dall’appendice di approfondimento del tema “Per un’economia circolare a rifiuti zero in regione Umbria”.
Mentre i primi capitoli sostanzialmente fotografano lo stato attuale: panoramica normativa, dati statistici sulla produzione dei rifiuti e livello di raccolta differenziata, le varie tipologie dei servizi di raccolta, l’impiantistica di trattamento e smaltimento, gli impianti in fase di realizzazione, i costi del sistema.
A Partire dall’ottavo si riassumono le criticità e le positività del sistema umbro, riportando una serie di previsioni sul fabbisogno, a breve (2018-2019), medio (2020-2022) e lungo periodo (2023-2029) ipotizzano diversi scenari – indicati come scenario inerziale ed evolutivo, ulteriormente suddivisi in 2 sub scenari in funzione di previsioni differenziate sia sulla evoluzione della raccolta differenziata che sulla evoluzione impiantistica. Con tali scenari l’AURI dimostra – come più volte rappresentato anche nelle deliberazioni regionali – che la stringente attuale criticità del sistema è correlata alla disponibilità volumetrica delle discariche. Negli ultimi capitolo infine, oltre alla procedura VAS, sono individuate le priorità di intervento e gli ulteriori indirizzi per il piano d’ambito – individuando tra l’altro anche l’opzione prioritaria di ampliamento di tutte le discariche, ove sia tecnicamente ed ambientalmente sostenibile.