Si è riunito ieri a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), il tavolo della chimica, un’iniziativa che fa parte di una serie di incontri settoriali organizzati dal Ministero per coinvolgere le principali parti sociali del Paese in un confronto sugli ambiti più strategici per l’economia nazionale. L’incontro ha visto la presenza del ministro Adolfo Urso, del vice ministro Valentino Valentini e del sottosegretario Massimo Bitonci; per l’Umbria e in rappresentanza della Conferenza delle Regioni ha partecipato l’Assessore allo Sviluppo economico, Michele Fioroni.
Nel suo intervento, l’assessore Fioroni ha rimarcato l’importanza di una politica nazionale che supporti un settore particolarmente colpito da una spirale competitiva internazionale, che vede da un lato gli Stati Uniti impegnati con ingenti aiuti di Stato verso il comparto e dall’altro la Cina che, da Paese altamente inquinante, negli ultimi piani quinquennali ha investito miliardi per diventare leader nelle tecnologie e soluzioni sostenibili in cui il contributo della chimica ha un ruolo centrale.
L’assessore Fioroni ha inoltre fortemente sottolineato che “oggi, finalmente, il Governo ha lanciato un segnale forte verso un settore strategico, che il Ministro Urso ha giustamente definito ‘indispensabile’ per il Made in Italy, non solo per il suo contributo in termini di competitività e sostenibilità, ma anche per la capacità di trasmettere innovazione tecnologica a una vastissima gamma di settore utilizzatori. Il settore della chimica ha infatti delle enormi potenzialità. Per sfruttarle al massimo è fondamentale un’azione politica e legislativa mirata, che tuteli i nostri prodotti dal fenomeno del dumping cinese, ormai sempre più rilevante, e riconosca concretamente il contributo dell’industria bio-based e delle bioplastiche alla decarbonizzazione del Paese, differenziando in maniera netta la chimica sostenibile dalle attività che invece ancora possiedono un alto contenuto carbonico”.
L’assessore Fioroni ha infine aggiunto che “in questo percorso di tutela e rafforzamento di un settore strategico per il futuro del nostro Paese, come Umbria vogliamo sicuramente dare un nostro forte contributo. Da tempo portiamo avanti una battaglia per il rilancio del polo chimico di Terni, convinti che quello che è stato negli anni ‘70 un luogo di eccellenza a livello nazionale e internazionale possa continuare a esserlo in una veste rinnovata, ispirata – ha concluso – ad un paradigma che fa dell’integrazione tra filiere agricole e industriali un fattore competitivo e che rappresenti una chimica ormai completamente sostenibile e ispirata ai principi della bioeconomia circolare”.