Individuato sabato pomeriggio il corpo di Massimo Giua, l’imprenditore 63enne di Castiglione del Lago che era alla guida del Cessna 208 Carawan che si è schiantato mercoledì sul Santis. Secondo quanto accertato dalla polizia cantonale di San Gallo, Giuia era da solo alla guida dell’aereo che era decollato da Siegen – dove era stato sottoposto a una manutenzione programmata – per fare ritorno ad Arezzo.
Secondo quanto riportato dai media locali, il 2 aprile pomeriggio gli esperti soccorritori si sono calati con i verricelli dall’elicottero e hanno raggiunto quello che è stato confermato essere il cadavere del pilota disperso da mercoledì. La notizia è stata confermata al quotidiano dal sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico, compagno della figlia della vittima, secondo cui però “il recupero sarà molto difficoltoso, ci hanno detto che ci vorrà tempo“.
Massimo Giua, pilota 63enne di Castiglione del Lago e molto conosciuto ed esperto nel campo del volo sportivo. Per l’aero club Etruria di Arezzo lanciava con regolarità i paracadutisti per i loro lanci sportivi.
Il pilota era precipitato il 30 marzo a bordo del Cessna Caravan 208 partito da Siegen (Germania) con rotta per l’aeroporto di Arezzo. Il velivolo è scomparso sul radar alle 13.35 di mercoledì, mentre stava sorvolando le alpi svizzere. Il relitto è stato localizzato dai droni della polizia elvetica, in una zona impervia, ad un’altezza di 1700 metri slm. A causa delle condizioni meteo, nella giornata di giovedì non è stato possibile raggiungere la zona con l’elicottero. Una volta effettuato il recupero le autorità dovranno procedere all’esame autoptico e solo dopo il feretro potrà finalmente far ritorno a casa.