Ritorna domenica 18 marzo, “La Bambina del ‘600”. L’appuntamento è alle ore 17, presso il teatro San Carlo. È un appuntamento di quelli che non si possono perdere perché la commedia del Giotti torna a far ridere. Si tratta de “La Bambina del ‘600”, testo scritto e diretto da Silvia Metelli. Per tutti quelli che a giugno non hanno visto lo spettacolo e per quanti desiderano fare il bis gli attori giottini tornano a calcare la scena. Uno spettacolo esilarante che porta in scena un’ironia fresca e genuina.
Nelle sale della taverna del Prete di Rostoviglio si nasconde il fantasma di una piccina seicentesca. È questa la “leggenda” che si tramanda di giottino in giottino. Strani rumori, fiaccole che dondolano, luci che si spengono. La bambina del passato sembra essere piuttosto dispettosa. Leggenda o vera manifestazione extraterrena? La risposta alla domanda è davvero ardua, ma i giottini hanno deciso di sfidare la superstizione … E l’impertinente inquilina è stata trasformata nella bizzarra protagonista di una commedia esilarante.
I giottini si sono scoperti attori, cantanti e ballerini. Un esperimento concluso con indiscusso successo. Il rione Giotti è diventato dunque compagnia teatrale per portare in scena, con un’ironia unica, la leggenda della Bambina del ’600. Recitazione brillante e accattivante; voci soavi; coreografie ritmate mescolate con tradizioni e superstizioni. Sono alcuni degli elementi di questa “commedia – cantata” scritta e diretta da Silvia Metelli. Un testo che mescola sapientemente antichi racconti, moderne credenze e tante abitudini e costumi che spesso si “nascondono” tra le mura rionali. È così che Silvia Metelli riesce a portare l’atmosfera del rione, con gli sfottò e la passione, sul palcoscenico, assicurando a tutti risate a crepapelle.
Mesi di prove e impegno per una trentina di giottini che si sono cimentati nell’esperienza del teatro “scomodando” il fantasma della Bambina del ‘600. Tra gli attori sul palco interpreteranno loro stessi: Alessandro Marsili in arte Pugio, Stefano Cruciani detto Recchietta e Alessia Mariani. La bambina del ‘600 è interpretata da Giulio Strappini e Maria Lucia Metelli, in un’alternarsi tutt’altro che scontato. Immancabile poi il popolo giottino nei panni dei popolani rionali. Tra i tanti collaboratori Franco Grandoni, che si è occupato delle elaborazioni musicali; Michela Sclippa che ha creato le coreografie e Sara Sordi responsabile delle scenografie.
Il Giotti supera così, per la seconda volta, le mura rionali e sale sul palcoscenico per far “rivivere”, in musica e parole “La bambina del ‘600”. Il fantasma, che secondo la leggenda sarebbe intrappolato tra le mura del rione del giglio, diventa il canovaccio per uno spettacolo che parla del mondo quintanaro, dei riti e delle superstizioni di un popolo che della “scaramanzia” ha fatto uno stile di vita.
Dopo un flashback iniziale al tempo dei Trinci si passa ai nostri giorni, siamo nel periodo della Quintana e le taverne sono aperte, tre giottini sono usciti per andare ad acquistare alcune cose necessarie alla cucina ma hanno la sfortuna di imbattersi nel fantasma di Corrado Trinci, tornato a Foligno per riprendere il potere. Inizialmente il Trinciante cela la sua identità ma, di fronte allo scherno di cui viene fatto oggetto dai tre, si mostra e scaglia su di loro e sul loro rione una terribile maledizione, risveglierà lo spirito di una sua nipote vissuta nel ‘600 e morta all’interno delle mura rionali all’età di 16 anni.
La Bambina del ‘600 torna e i rionali si troveranno a dover far fronte allo spirito inquieto e disperato di un fantasma adolescente che porterà scompiglio e metterà a soqquadro l’intero rione.
Un susseguirsi di stranezze tra salti, balli e canti sfrenati in compagnia del popolo giottino impegnato in improbabili esorcismi e a far fronte a un’emergenza spiritica sotto la guida di uno stravagante esorcista devoto al vino più che ai santi.