La lettera unitaria delle associazioni venatorie alla governatrice Tesei e all'assessore Morroni: basta dubbi, la soluzione peggiore è l'assenza di gestione
Da settimane la nomina dei nuovi Comitati dei tre Atc umbri viene annunciata come imminente. Ma la politica è impantanata e si va avanti con i vertici già scaduti e l’avvio della caccia di selezione ormai alle porte.
Per questo, le associazioni venatorie umbre congiuntamente (FIDC, ANLC, ENAL, ANUU, ITALCACCIA, CPA, mentre ARCI Caccia ha provveduto autonomamente ad un sollecito) hanno scritto alla governatrice Donatella Tesei e all’assessore Roberto Morroni.
“Più volte – lamentano in premessa – abbiamo subito variazioni legislative e regolamentari senza che le nostre opinioni fossero rispettate ma volenti o nolenti abbiamo tollerato e incassato i colpi lasciandovi tempo e modo di conoscerci meglio e di capire chi fosse più vicino al risolvere i problemi legati alla fauna”.
Quindi, il ritardo sui rinnovi degli Atc: “Giunti ormai alla parte finale del mandato – scrivono – non ci aspettavamo di vedervi cadere in un limbo di incertezza e immobilismo tale per cui i comitati di gestione impostati e nominati dall’amministrazione precedente restino appesi al loro posto”.
“Non crediamo sia necessario rammentarvi – evidenziano – che tali comitati già non sono pienamente operativi, che due su tre hanno anche bilanci attenzionati dagli stessi revisori dei conti perché alle prese con uscite sempre più ingenti, specie per rimborsi danni all’agricoltura, e incassi inferiori per il calo dei cacciatori, e infine che i presidenti o i loro delegati in ogni riunione hanno dichiarato forti preoccupazioni per il ripopolamento e per i danni della selvaggina”.
“La caccia non è in salute – denunciano le associazioni venatorie -e gli Atc hanno il difficile compito di regolarla in un contesto sociale sempre più proibitivo, con emergenze che si susseguono rapidamente: Covid, guerra e PSA, che direttamente o indirettamente provocano forti malumori e squilibri nel mondo venatorio”.
Da qui l’appello alla Regione affinché lasci da parte “dubbi e incertezze”, perché, sottolineano, “la peggiore soluzione in frangenti come questi è l’assenza di gestione”.
Le associazioni venatorie si dicono disponibili ad un incontro con l’assessore Morroni e con la presidente Tesei per accelerare la procedura di rinnovo così in ritardo. Evidenziando come una proroga degli attuali vertici “avvicinerebbe pericolosamente l’istituzione degli Atc addirittura alle elezioni politiche non consentendovi neanche di gestire adeguatamente la fase di elezione del presidente e i primi mesi di funzionamento nei quali è possibile ci siano tensioni”.
“Ogni giorno che passa – lamentano ancora le associazioni – i cacciatori sono più nervosi, la gestione della fauna peggiora, si allontana la capacità della caccia di regolare le specie problematiche a partire dal cinghiale e buone idee come la filiera delle carni e la valorizzazione del territorio in chiave venatoria, diventano meri esercizi di stile senza alcuna possibilità che ci sia più “l’esercito” essenziale e volontario che muova gli ingranaggi. Quindi – concludono – le nomine degli Atc sono urgentissime e per rilanciare la caccia non possono ignorare i cacciatori come massimi esperti e unici possibili risolutori di questa difficilissima situazione”.