La Corte dei conti dell’Umbria indaga su possibili “danni pubblici” causati dai ritardi nella ricostruzione post terremoto del 2016. Si tratterebbe di un fascicolo aperto di recente, in un contesto che tra l’altro appena due giorni fa ha visto una scossa di 4.1 gradi di magnitudo con epicentro a Norcia. A riportare la notizia è l’Ansa, citando gli stessi uffici giudiziari come fonte.
Sotto la lente della magistratura contabile – ma l’inchiesta sarebbe agli esordi – ci sarebbero tra le altre cose l’omesso conferimento di incarichi tecnici e le mappe di pericolosità sismica. I magistrati potrebbero anche cercare di capirne di più sui piani attuativi relativi alle aree soggette a perimetrazione, dove la ricostruzione privata è vincolata ad atti di Comuni, Regioni e commissariato straordinario alla ricostruzione. In Umbria tale procedura interessa una decina di frazioni tra Norcia e Preci. Ed un anno e mezzo fa erano state alcune comunanze agrarie nursine a puntare l’attenzione sui ritardi (clicca qui).
In Umbria, ad esempio, le domande di richiesta di contributi per la ricostruzione presentate sono all’incirca l’11% del totale stimato di edifici inagibili, quasi tutte per i danni lievi; poco di più a livello di centro Italia danneggiato dal sisma.
Intanto proprio oggi l’Ufficio speciale della ricostruzione dell’Umbria ha ricordato con una nota le tempistiche per l’affidamento di incarichi a privati e per la presentazione di domande per la cosiddetta ricostruzione leggera, quella cioè relativa agli immobili classificati con danni lievi. Scadenze stringenti pena la perdita del contributo pubblico.