Un inghippo burocratico che, fortunatamente, sembra sciogliersi. Il piccolo bistrot di 32 mq in piazza della Repubblica dedicato al crudité potrebbe inaugurare i primi di luglio e la bella notizia è che la giunta ha autorizzato la deroga alla delibera datata 2012 che vieta la somministrazione di alcolici negli esercizi commerciali inferiori a 50 mq. Insomma, i clienti di Crudo, questo il nome del progetto gastronomico che a breve aprirà i battenti, potranno accompagnare ad una tartare di salmone un bicchiere di vino.
Perugia, burocrazia frena l’apertura del ristorante di crudité
I fatti
Una delibera pensata dalla precedente giunta Boccali per cercare di arginare il fenomeno dei piccoli bar “vendi shortini ad 1 euro” in un momento storico e sociale in cui servivano regole ferree contro i gravi fatti di cronaca che avevano come scenario l’Acropoli. Ma come specificato nell’atto amministrativo, tale superficie minima potrà essere derogata su richiesta, con deliberazione della giunta comunale, “per esercizi la cui attività sia di particolare interesse e rilevanza per la promozione dello sviluppo turistico ed economico della città“. Ed è proprio su questo che si è giocato la partita, dimostrare che il progetto di Crudo ha tutte le carte in regola.
Perugia, sull’autorizzazione ristorante di crudité la giunta si spacca
Gli equilibri in giunta
Ma davanti a questo inghippo burocratico anche la giunta comunale si è divisa in due: da una parte gli amministratori cittadini che credono nel progetto dei due giovani imprenditori basato su prodotti ad alta qualità, dall’altra coloro che non vedono di buon occhio la possibilità di deroga alla delibera anti somministrazione degli alcolici in piccoli locali, convinti che creerebbe un precedente, forse così importante da rompere alcuni equilibri.
Ok alla deroga
Tutto è bene quel che finisce bene. Da palazzo dei Priori fanno sapere che l‘eccezione, e quindi la deroga alla delibera che vieta la somministrazione di alcolici in piccoli spazi, è stata giustificata da una serie di fattori. Innanzitutto dal riconoscimento di un progetto innovativo che ha ottenuto il sostegno economico del Fondo europeo degli investimento della Ue nell’ambito del programma Horizon 2020 (che premia le imprese che investono in ricerca, sviluppo e innovazione). Infine, fattore molto importante per gli amministratori della città, il nuovo format ristorativo del progetto di Crudo, basato sulla qualità dei prodotti, potrebbe aiutare la riqualificazione di una parte del centro storico, puntando su un target gastronomico preciso e a portare nell’Acropoli un trend gastronomico ben preciso. Tutto è bene quel che finisce bene.