E’ ancora sconvolta la comunità di Città di Castello per l’incredibile rissa tra studenti scoppiata lunedì 3 maggio all’Istituto alberghiero “Cavallotti”. Anche sui social si sono moltiplicati i commenti, molti dei quali censurabili e pieni di rabbia, per una situazione che avrebbe potuto, e avrebbe dovuto, essere evitata. Alcuni si sono messi nei panni dei genitori dei ragazzi altri, invece, pensano, come il consigliere comunale di Forza Italia Cesare Sassolini che “l’episodio, purtroppo, torni a svelare la fallimentare politica di accoglienza migratoria adottata dall’amministrazione, fatta senza controllo e in modo disordinato”. “Bisogna mettere al primo posto l’incolumità dei tifernati, soprattutto dei nostri figli, – ha poi aggiunto Sassolini – che devono sentirsi liberi di muoversi, e in questo caso di andare anche a scuola, senza preoccuparsi di persone di cui non si conosce nulla che si muovono liberamente e senza un appropriato controllo”.
Il racconto del prof ferito. Tuttoggi ha però cercato il racconto di chi ha vissuto in prima persona questo preoccupante fatto di cronaca, il professore di Educazione fisica, nonché di sostegno, coinvolto e ferito nel tentativo di dividere i contendenti durante la rissa. R.B. (di cui scegliamo di riportare solo le iniziali) ci ha raccontato di aver sentito un forte chiasso, e diverse urla, provenire dall’aula di fronte, a pochi minuti dalla fine dell’intervallo. Avvicinatosi alla fonte della confusione si è ritrovato davanti ad uno spettacolo non proprio consono ad un’aula scolastica: “Un ragazzo era per terra circondato da altri quattro, un’altro era in procinto di sollevare un banco, la docente presente piangeva disperata e le studentesse presenti erano molto spaventate. Una di loro è addirittura svenuta mentre un’altra ha avuto una crisi di panico”.
Il professore presente, uno dei due docenti intervenuti, cercando di sedare il disordine venutosi a creare, rimediando anche una frattura ad un dito della mano (prognosi di 20 giorni) ha poi espresso le sue considerazioni in merito all’accaduto:
“Nella scuola, come nella società in generale, occorre prendere decisioni radicali volte al rispetto delle regole, dell’educazione e riguardanti i concetti di famiglia e amicizia. Non esiste più Rispetto per nulla. Anche un episodio come questo, per quanto gravissimo, è divenuto un pretesto per attaccare l’altro. E questo non va certo a favore di nessuno”.
I Carabinieri stanno in queste ore continuando il lavoro di indagine, al momento c’è la denuncia partita d’ufficio per le lesioni che hanno superato i 20 giorni. Tutti i coinvolti sono minorenni e alcuni di loro sono ricorsi alla cure mediche per le ferite riportate. Il più grave, con una prognosi di 30 giorni, sembra essere proprio uno dei 4 ragazzi di origine egiziana, denunciati e sospesi da scuola per 15 giorni. Al momento i militari hanno aperto un fascicolo per “lesioni”.