Gli Agenti delle Volanti e della Squadra Mobile hanno arrestato un altro del gruppo dei maghrebini che durante la notte tra l'8 ed il 9 maggio furono protagonisti della rissa nel centro storico di Perugia.
L a notte scorsa è stato infatti rintracciato ed arrestato un altro tunisino, di 19 anni, clandestino, gravato da una misura cautelare emessa dal G.I.P. di Perugia e richiesta dalla Procura della Repubblica.
Lo straniero, che era ricercato da alcuni giorni, è stato notato proprio ieri in Piazza Quattro Novembre dove, a mezzanotte, è stato dapprima individuato dagli agenti di una volante e poi raggiunto e tratto in arresto nei vicoli vicini con l’aiuto dei colleghi della Squadra Mobile.
Inconfutabili le prove a suo carico: le telecamere di videosorveglianza cittadina lo inquadrano durante gli incidenti in piazza, nonostante lo straniero tentasse di sfuggire al riconoscimento indossando il cappuccio di una felpa.
Le riprese video mostrano chiaramente che il giovane, insieme ai due tunisini arrestati quella stessa notte, a quello arrestato alcuni giorni dopo a Novara, ai due tutt’ora ricercati e fuggiti dalla città, faceva parte del gruppo di connazionali, tutti identificati dalla Squadra Mobile, che hanno aggredito con spranghe, bottiglie e bastoni gli agenti intervenuti in Piazza Danti, ferito due poliziotti intervenuti e danneggiato le vetture delle forze di polizia e le vetrine di quattro esercizi commerciali.
Il giovane tunisino è stato riconosciuto perchè già noto al personale della Sezione Narcotici della Squadra Mobile: dal settembre scorso era stato più volte identificato a Perugia, dove aveva preso dimora, nel corso dei servizi antidroga in Centro Storico. In quelle circostanze aveva sempre dichiarato di essere minorenne, riferendo falsamente di essere nato l’anno prima e pertanto più volte ha beneficiato sia della normativa che impedisce l’espulsione del minore che della assistenza fornita dai Servizi Sociali .
Recentemente è stata accertata la sua maggiore età con documentazione acquisita dalla Tunisia.
La Squadra Mobile prosegue le ricerche, su tutto il territorio nazionale, dei due altri connazionali resisi autori dei medesimi reati tutt’ora non rintracciati.