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Risparmio alla prova coronavirus: come reagire alla pandemia

L’emergenza Coronavirus contagia i mercati finanziari in preda alla forte volatilità. La morsa che minaccia il risparmio delle famiglie si completa con la ormai certa gelata sull’economia di tutto il mondo. Secondo le stime delle banche d’affari, per l’Italia si parla di rischio recessione con il PIL in caduta dell’11-15%.

No a decisioni affrettate. Sì a scelte consapevoli e ben pensate.

In questi casi farsi prendere dallo sconforto sarebbe naturale ma gli esperti suggeriscono di essere razionali e di non cadere nel rischio “emotività” vendendo le proprie posizioni in maniera affrettata.

“È importante proteggere il risparmio attraverso un’accurata diversificazione e – ragionando con una prospettiva di lungo periodo – cercare poi magari di utilizzare parte della liquidità parcheggiata nei conti con interventi graduali e progressivi così da cogliere al meglio le opportunità limitando le incognite dei Sali e scendi dei mercati” spiega Ermes Biagiotti, Area Manager di Banca Generali Private per il Centro Italia.

La Borsa ha già perso oltre il 30% a livello globale. I principali governi e banche centrali sono scese in campo per cercare di contrastare l’impatto sull’economia della pandemia. Ma permane incertezza anche perché non si sa ancora quando usciremo dall’emergenza e il reale impatto sui consumi e il lavoro.

Per queste ragioni i mercati finanziari continuano ad essere molto volatili ed è rischioso per un risparmiatore privato cercare di affrontare da solo questa situazione.

“L’esperienza e le competenze di professionisti nella consulenza aiutano ad analizzare le posizioni in relazione agli obiettivi di lungo termine, accompagnandoli nelle scelte tra diversi strumenti a disposizione nell’ambito degli investimenti. L’esperienza ci insegna che i mercati hanno sempre superato velocemente le fasi di crisi una volta messa la parola fine all’incertezza e chiariti gli orizzonti di azione” Rilancia Biagiotti.

Cosa possiamo imparare dal passato?

Anche durante le grandi pandemie del passato le reazioni dimostrate nel medio termine sono incoraggianti. È successo con l’Ebola, lo Zika e soprattutto con la Sars che nel 2003 affossò la Borsa di Pechino e bruciò oltre 25 miliardi di dollari di Pil. Ma una volta cessato l’allarme si registrò un rapido recupero con l’Msci China index che in due mesi rimbalzò dal -8,6% fino ad un clamoroso +31%.

Gli oltre due mila miliardi di dollari dalla Casa Bianca, aggiunti ai 1500 dal Governo tedesco e gli impegni proporzionalmente vigorosi di tutti i Paesi interessati, rappresentano una montagna di soldi che vuole riportare fiducia e dar slancio alla ripartenza. Ripartenza che deve poter far conto anche sul contributo del risparmio privato negli investimenti.

“Avvicinare il risparmio all’economia reale è un modo concreto di aiutare il Paese a ripartire senza dimenticare che vi sono opportunità anche nei momenti come questi di forti oscillazioni. Non è facile selezionare le aree geografiche, i settori e soprattutto il tempismo di mercato e per questo il supporto di professionisti serve per conciliare le iniziative con gli obiettivi che il cliente si è prefissato, ma alcune società interessanti continuano a far bene tra le utility, le energie rinnovabili, il pharma e alcuni Paesi emergenti
risultano meno toccati dalle vendite; gli stessi fondi sostenibili si dimostrano più difensivi in questa fase, e poi si può mantenere attenzione anche su certe scadenze dei titoli di Stato che con il sostegno della Bce hanno recuperato”
aggiunge il manager.

Perché nonostante la crisi il risparmio deve guardare avanti confermano il proprio ruolo di stampella sociale delle famiglie e anche della collettività favorendo la ripresa.