Categorie: Istituzioni Umbria | Italia | Mondo

Rischio sismico, approvata la nuova classificazione del territorio umbro

Cambia la classificazione del rischio sismico in nove comuni dell’Umbria. La giunta regionale infatti su proposta dell’assessore Stefano Vinti ha approvato l’aggiornamento del territorio regionale dell’Umbria che prevede il passaggio dalla cosiddetta zona 3 alla zona 2 di sette comuni e precisamente Todi, Amelia, Avigliano Umbro, Baschi, Montecastrilli, Narni, Otricoli, mentre ulteriori due comuni, Castel Giorgio e Castel Viscardo sono declassificati e dalla zona 2 vengono inseriti nella zona 3.

“L’aggiornamento, ha sottolineato l’assessore Vinti, si è reso necessario alla luce delle nuove normative del settore che, soprattutto con l’ultima Ordinanza della Protezione Civile del 2006, hanno imposto una revisione della classificazione dell’Umbria compiuta nel 2003. Con la nuova classificazione, aggiunge Vinti, oltre a mantenere 18 comuni nella fascia 1 di maggior rischio (Campello sul Clitunno, Cascia, Cerreto di Spoleto, Foligno, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spoleto, Trevi, Vallo di Nera, Arrone, Ferentillo, Montefranco, e Polino), viene rivista, con il passaggio alla zona superiore, la classificazione di Todi, Amelia, Avigliano Umbro, Baschi, Montecastrilli, Narni, Otricoli”. Per giungere a questa nuova proposta è stato applicato esclusivamente il criterio della prevalenza territoriale al di sopra del valore della soglia di rischio del territorio che viene calcolato anche in base ai fenomeni sismici degli ultimi cinquanta anni soglia e sono state considerate le affinità geologiche e sismotettoniche dell’area. Complessivamente adesso sono 56 i comuni inseriti nella zona 2. “La nuova classificazione, ha affermato Vinti, sarà coordinata con quella delle Regioni confinanti mantenendo sostanzialmente una continuità di zonazione o al massimo raccordandosi con passaggi graduali; non ci sono infatti zonazioni diverse al confine con le Marche e con gran parte della Toscana e del Lazio”.

L’aggiornamento produrrà effetti sulla attuazione della Legge regionale n. 5 del 2010 aumentando il numero di autorizzazioni e la quantità di controlli in cantiere negli 8 Comuni che passeranno da zona 3 a zona 2 e diminuendoli invece nei 2 Comuni che saranno declassificati da zona 2 a zona 3. Vi saranno effetti, seppur di minore impatto, anche per l’esecuzione di indagini di microzonazione sismica di livello 3 invece che 2 per la realizzazione o adeguamento di edifici ed opere strategiche e rilevanti nonché in presenza di fenomeni geologici attesi con deformazione del suolo. “Riteniamo, ha concluso l’assessore, che con questa nuova classificazione il territorio regionale umbro abbia raggiunto il giusto grado di protezione sismica, almeno in base alle conoscenze disponibili fino ad oggi”.