Un impegno a verificare, insieme alle associazioni di categoria ed agli operatori economici di settore, la reale applicabilità ed efficacia delle norme per il contrasto alla diffusione della Peste suina africana (Psa) negli allevamenti di suini, in particolare quelli allo stato brado e semibrado. Rivedendo alcune rigidità burocratiche, come quelle sulle recinzioni doppie interrate.
Questo il senso della mozione, approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Umbria, presentata dal consigliere della Lega Marco Castellari e firmata dai colleghi Puletti e Mancini.
Una mozione approvata, sempre all’unanimità dei presenti, con l’emendamento di Thomas De Luca (M5S) volto a “finalizzare le risorse del Csr, nonché quelle da individuare nella progettazione dei bandi di filiera per la zootecnia, al sostegno economico verso gli allevatori finanziando l’installazione di dispositivi e recinzioni idonei alla protezione degli allevamenti estensivi”.
Un provvedimento che era stato sollecitato in particolare dalla Valnerina, dove sono presenti allevamenti di suini allo stato brado e semibrado, in un incontro in Regione con i rappresentanti delle associazioni agricole che si era tenuto grazie anche all’interessamento della segretaria della Lega Valnerina, Valentina Fausti.
“L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha con grande responsabilità accolto la richiesta che arriva dalle associazioni del mondo agricolo e dagli stessi allevatori umbri affinché venga migliorata la normativa regionale sulle recinzioni negli allevamenti suinicoli per contenere la diffusione del rischio peste suina africana (Psa) in Umbria”, ha commentato Castellari, evidenziando come tale normativa, per essere realmente efficace, debba superare le eccessive rigidità burocratiche rispetto alle criticità direttamente rilevate dagli allevatori, i primi ad avere interesse perché i loro capi siano messi al sicuro dal rischio di contagi da Psa.
Un argomento di grande importanza, oggetto tra l’altro di uno dei punti della risoluzione votata sempre martedì all’unanimità in Commissione regionale, per le implicazioni sociali ed economiche: la Psa non si trasmette all’uomo, ma in caso di infezione verrebbero attivate stringenti misure per limitare le attività nei boschi e che soprattutto metterebbero in ginocchio la filiera suinicola, una delle più rinomate dell’agroalimentare umbro.
“La Regione Umbria – ricorda Castellari – ha adottato i provvedimenti contenuti nella normativa nazionale, anche con contributi concessi agli imprenditori per realizzare idonei sistemi di recinzione volti a prevenire il contatto tra animali allevati e cinghiali. Tuttavia, dalle interlocuzioni con i rappresentanti delle federazioni regionali di prodotto appartenenti alle associazioni agricole, avute anche grazie all’azione del segretario della Lega Valnerina Valentina Fausti, è stato evidenziato come l’appesantimento burocratico di alcune norme renda parzialmente efficace l’attuazione delle misure, in particolare sulle recinzioni doppie interrate”.
“Sulla base della mozione approvata all’unanimità – spiega Castellari – la Giunta viene impegnata ad aprire un confronto con gli organismi competenti, volto ad una revisione della normativa regionale in materia, per rendere più agevole l’attività e le misure di contrasto alla diffusione della Psa negli allevamenti bradi o semi-bradi operati su tutto il territorio regionale. Un esempio di come l’ascolto degli operatori che quotidianamente toccano con mano alcune criticità possa contribuire a migliorare l’efficacia della norma che li riguarda”.