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Rischio mafie in Umbria, ok bipartisan alla Commissione regionale

La recente inchiesta sulle attività della ‘ndrangheta dalla Calabria a Perugia hanno portato all’accelerazione sull’attivazione della Commissione d’inchiesta su “Analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione e riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti”, organo voluto da tutte le forze politiche presenti in Aula e istituito con richiesta di tutti i capigruppo con voto unanime.

La Commissione d’inchiesta sarà composta da 8 consiglieri, 5 designati dai presidenti dei gruppi di maggioranza e 3 dei consiglieri di minoranza; i consiglieri di maggioranza indicano il presidente, quelli di minoranza il vice presidente; la Commissione riferisce semestralmente in Aula e termina il lavoro entro 30 mesi dalla seduta di insediamento della stessa, salvo possibilità di proroga ai sensi dell’articolo 37 del Regolamento interno, per un periodo non superiore a quello precedentemente assegnato e comunque non più dell’undicesima Legislatura.

Il dibattito

Tommaso Bori (Pd) ha messo in guardia: “Non è vero che in Umbria ci sono gli anticorpi per combattere la criminalità. Tali irealtà sono ben conosciute ma ad altre latitudini“. Da qui l’appello a “una forte reazione della politica e delle Istituzioni“.

Thomas De Luca (M5S) ha auspicato che questa Commissione non agisca da mero “organi di passacarte dei dati prodotti dalle forze dell’ordine, ma come strumento integrato con Commissioni e Comitato di controllo“. L’esponente pentastellato ha poi invitato ad agire contro l’usura, anche attraverso politiche attive per contrastare la domanda su questo mercato illegale.

Atto dovuto, ma non scontato” ha detto il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli, assicurando l’impegno del proprio gruppo ad un’azione incisiva e produttiva.

Per Vincenzo Bianconi (Misto) occorre sostenere l’imprenditoria sana, per evitare che diventi vulnerabile di fronte a capitali “di dubbia provenienza“.

Anche per Fabio Paparelli (Pd) l’illegalità “mina anche la libertà di impresa e il sistema economico“. Ed ha invitato a riattivare l’Osservatorio sulla criminalità in Umbria.

Del resto, come ha ricordato Roberto Morroni (FI), si assiste ad una “crescente forza economica delle organizzazioni criminali che trafficano droga“, anche a causa della “tollerata abitudine del consumo di sostanze stupefacenti“. Per questo agire sul traffico di droga significa togliere ossigeno alle mafie.

Di “una battaglia di civiltà da combattere senza paura” ha parlato Eleonora Pace (FdI), che ha auspicato che la Commissione duri per l’intera legislatura.