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RISCHIO IDROGEOLOGICO: ACCORDO TRA REGIONE E MINISTERO, 19 INTERVENTI PER 18 MILIONI DI EURO

Mitigare il rischio idrogeologico e mettere in sicurezza cittadini e territorio regionale. È quanto si prefigge di realizzare l’Accordo di programma sottoscritto da regione Umbria e ministero dell’Ambiente, la cui realizzazione è stata affidata – come prevede la legge – a un commissario “ad acta”, il prefetto Vincenzo Santoro. L’accordo, ed i primi interventi che saranno realizzati nell’immediato in Umbria, per un importo complessivo di quasi 18 milioni di euro (il programma completo prevede investimenti per 48 milioni di euro), sono stati illustrati ieri dalla presidente della regione Catiuscia Marini, presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e all’Ambiente Silvano Rometti e il commissario Vincenzo Santoro.

“L’Umbria è una regione in cui il rischio idrogeologico è particolarmente elevato e grazie a questa intesa – ha detto la presidente – potremo effettuare un complesso di interventi che saranno in grado di mettere in sicurezza le zone in cui più alto è il coefficiente di rischio, garantendo così maggior sicurezza innanzitutto alle popolazioni”.

La presidente ha voluto sottolineare come tutto il programma di interventi sia stato definito d’intesa con le amministrazioni locali che in questi anni hanno via via segnalato all’amministrazione regionale specifiche situazioni di rischio.

L’assessore regionale, a tale riguardo, ha ribadito come “i primi otto interventi che potranno essere effettuati sin da subito sono quelli il cui livello di rischio e criticità è il più alto. L’intero programma da realizzare – ha aggiunto – discende dallo stesso Piano del rischio idrogeologico dell’Umbria che, in maniera rigorosa, ha individuato tutti gli interventi da effettuare”.

L’assessore ha rilevato come il complesso dei lavori che presto partiranno rappresenti anche una “boccata d’ossigeno per le imprese umbre che saranno chiamate a realizzare le opere”.

Il prefetto Santoro ha sottolineato come la sua azione di commissario non sarà in sostituzione del ruolo delle amministrazioni pubbliche locali, bensì le coadiuverà affinché, grazie alla contabilità speciale ed alle procedure semplificate affidate alla gestione commissariale, gli interventi potranno essere effettuati nel rispetto dei tempi stabiliti.

“Ovviamente – ha aggiunto il prefetto – si tratta di interventi che hanno il primario compito di mitigare il rischio idrogeologico là dove è più critico, non certo eliminarlo del tutto. Per questo occorrerebbero risorse ingentissime che al momento non vi sono. Effettuati questi interventi, resterà in capo alle amministrazioni locali il compito di provvedere alla normale manutenzione affinché le opere di consolidamento possano nel tempo continuare a garantire maggiore sicurezza”.

GLI INTERVENTI – Sono otto gli interventi prioritari, su un totale di diciannove individuati dalla regione, che potranno già aver inizio in attuazione dell’Accordo di programma per la riduzione del rischio idrogeologico siglato nel novembre scorso con il ministero dell’Ambiente. Riguardano il terzo stralcio dell’intervento di messa in sicurezza della città di Terni e della zona industriale di Terni-Narni, con la realizzazione di nuove arginature sul fiume Nera (circa 4 milioni di euro, interamente finanziati dalla Regione Umbria), la messa in sicurezza del bacino del torrente Tresa nel territorio di Città della Pieve (circa 5 milioni di euro, di cui oltre 3 milioni con fondi regionali) e della zona industriale della Paciana e abitati nei comuni di Foligno e Spello (quasi un milione di euro, finanziato dalla Regione). Con fondi del Ministero dell’Ambiente saranno effettuati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sui bacini del fiume Tevere e del lago Trasimeno (per quasi 2 milioni e 700mila euro). Gli stanziamenti ministeriali copriranno i costi delle quattro opere valutate come prioritarie per la mitigazione del rischio di frane: a Civitella del Lago, nel comune di Baschi (1,5 milioni di euro); a Carnaiola di Fabro (1,5 milioni di euro per lavori di consolidamento a presidio delle abitazioni prossime al ciglio della rupe soggetta a crolli); sul Colle di Todi e la Rupe di Orvieto (1 milione di euro); a Ferentillo, per il consolidamento di opere di sostegno nella strada di accesso al paese di Matterella (1 milione di euro).

Complessivamente, l’Accordo di programma prevede la realizzazione di dieci interventi strutturali e azioni di mitigazione per la messa in sicurezza dal rischio di alluvioni e di nove dal rischio di frana, per un totale di oltre 48 milioni di euro la cui copertura finanziaria è assicurata per 24 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente e per la restante parte dalla Regione, a valere su fondi disponibili (oltre 8 milioni di euro che consentiranno l’avvio delle opere o il loro completamento) e sui fondi “Fas” 2007-2013.

Oltre agli otto interventi del primo stralcio, sono in programma lavori su fiumi e torrenti per completare o garantire la messa in sicurezza di centri abitati, zone industriali e artigianali nei territori di Foligno, Torgiano-Deruta (località Le Fornaci), Todi (Pian San Martino), San Giustino e Orvieto (località Ciconia). Interventi di consolidamento, di risanamento o di ripristino di danni causati da dissesti idrogeologici sono previsti, inoltre, nei territori di Assisi (località Torgiovannetto), Terni (alla Cascata delle Marmore e abitato di Cesi), Orvieto (frazione Sugano), ad Alviano e Cascia (abitato di Roccaporena).

Per velocizzare le procedure degli interventi, in applicazione dell’Accordo e come previsto dalla normativa nazionale, è stato nominato un commissario straordinario delegato. Ad assicurare la corretta ed efficace attuazione dell’intesa, con “la tempestività di azione e la piena rispondenza delle opere realizzate alle finalità di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico” verificate attraverso il monitoraggio attuato con il supporto dell’”Ispra”, sarà il “Comitato di indirizzo e controllo” coordinato da un rappresentante del Ministero e costituito da rappresentanti della Regione e del Dipartimento nazionale della Protezione Civile. L’Accordo ha durata “fino al completamento delle opere”.