“Abbiamo appreso dai giornali che verranno abbattute le oltre 1000 piante dello stabilimento militare di Baiano di Spoleto (ci sono più di 400 querce).Ciò avviene nonostante siano intervenuti sull'argomento diversi politici e Istituzioni, tutti a difesa del patrimonio ambientale che rappresentano quegli alberi”. Ad intervenire ancora una volta sulla vicenda è Legambiente Spoleto, attraverso la sua rappresentante Simonetta Bandini.
“Le richieste fatte nei giorni passati da rappresentanti di vari Enti poteva fare ben sperare in una produttiva collaborazione e condivisione di responsabilità. Chiediamo, a questo punto, di sospendere l'abbattimento degli alberi per far si che la disponibilità degli Enti, e il coinvolgimento di altri, quali quelli di seguito indicati, si possa tradurre infatti concreti e così evitare un danno irreparabile.
Se l'obiettivo di tutti è quello di coniugare l'assoluta sicurezza dell'impianto per i lavoratori con la salvaguardia dell'ambiente è forse necessario proporre e studiare delle soluzioni condivise , anche se ciò volesse dire spendere “più denaro e tempo”.
Rischio fulmini: tecnicamente verificare il radicamento di un albero, per essere sicuri della messa a terra di quel conduttore, è possibile (metodo V.T.A., Resistograf, ecc.). Si invita, quindi, a studiare tale opportunità, se non per tutti, almeno per gli alberi di maggior pregio. Non solo: analizzato il Testo Unico di Pubblica Sicurezza, il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro, D.Lgs. 81/08, e le Norme di buona tecnica internazionali in materia di protezione dai fulmini, quali le norme CEI 81/10, si può pensare di studiare soluzioni alternative all'abbattimento, magari piazzando una asta parafulmine opportunamente dimensionata.
Si può chiedere, in tal senso, un parere autorevole al Comitato Elettrotecnico Italiano , se si vuole anche all' I.S.P.E.S.L. (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro ).Ciò anche in considerazione che la norma CEI 81/3 indica per Spoleto un indice di 2,5 fulmini anno per Km quadrato, quindi, non elevato”.
In conclusione Legambiente si appella ancora una volta al Direttore dello Stabilimento Militare di Baiano, pregandolo di fare l'impossibile “per evitare un intervento così imponente, che non riguarda solo lo stabilimento militare, ma interessa un 'patrimonio' di tutti”.