Covid, risalgono i positivi in Umbria e il capogruppo del Pd, Tommaso Bori, torna a chiedere più operatori sanitari per gestire la pandemia.
“Risalgono i positivi – accusa il capogruppo dem – e il sistema sanitario
umbro si ritrova con le stesse carenze di personale che noi abbiamo
denunciato durante il lockdown, rimanendo purtroppo completamente
inascoltati”.
“Denunciamo da tempo – spiega Bori – come la sanità umbra sia
gravemente sotto-organico. Una questione rimasta irrisolta e che i nuovi
commissari dovranno affrontare quanto prima, proponendo azioni di breve, medio e lungo periodo per far fronte a questo fabbisogno. I servizi più in difficoltà, alla luce di una eventuale e possibile ripartenza dell’emergenza sanitaria, sono di certo quello dei tecnici di laboratorio per l’analisi dei tamponi, quello degli infermieri che li eseguono e poi quello del personale impiegato nei dipartimenti di prevenzione per gli isolamenti e la ricostruzione della catena dei contatti dei positivi accertati. Settori fondamentali in questo periodo, ma in sofferenza”.
“È alla luce di queste esigenze – prosegue Bori – che torniamo a
chiedere azioni mirate, per nuove assunzioni e per assorbire l’elevato
numero di precari. Anche a causa di provvedimenti nazionali, come ‘Quota
100’, il sistema sanitario regionale perderà 300 lavoratori, il 15 per
cento del totale, entro il 2025. Un dato – conclude – che rende evidente la
necessità di un cambio di rotta per il personale del sistema sanitario, che
ha dimostrato la sua capacità di gestione, oltre le forze, nel periodo del
Covid”.