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RISALENTE AL XVI SECOLO LA MADONNA CON BAMBINO RITROVATA AD ACQUASPARTA

Sono stati illustrati ieri i risultati delle analisi effettuate dall'Università degli Studi di Perugia sul dipinto raffigurante la Madonna con Bambino, conservata all'interno di palazzo Cesi, ad Acquasparta. Gli studi dopo il ritrovamento (leggi), sono state portate avanti dallo Scientific Methodologies to Archeology and Art (SMAArt), il Centro di eccellenza per le tecnologie scientifiche innovative applicate alla ricerca archeologica e storico-artistica dell'ateneo perugino. All'incontro con la stampa sono intervenuti il prorettore Antonio Pieretti, il professor Antonio Sgamellotti, docente del dipartimento di Chimica dell'ateneo, e la dottoressa Costanza Miliani, ricercatrice dell'Istituto di Scienze e tecnologie molecolari del Cnr, entrambi facenti parte dello SMAArt, e il dottor Gianfranco Cialini, autore della scoperta. A lui va infatti attribuito il ritrovamento del dipinto su tavola a Palazzo Cesi di Acquasparta (di proprietà dell'Università degli Studi di Perugia) dove visse Federico Cesi (1585 – 1630), fondatore dell'Accademia dei Lincei che ebbe fra i suoi ospiti anche Galileo Galilei.
“Il Centro di eccellenza SMAArt, unico in Italia, – ha sottolineato il professor Sgamellotti, accademico dei Lincei – in collaborazione con altri istituti scientifici, ha effettuato analisi su opere d'arte in ogni parte del mondo, grazie anche al Molab, il suo laboratorio scientifico mobile, che ha già percorso 70mila chilometri. Ha voluto dunque analizzare anche il dipinto in questione: non potevano sottrarci a quello che, in questo caso, ci è sembrato un dovere. Il lavoro di analisi scientifica del Centro d'eccellenza, nato per coniugare insieme istituzioni scientifiche e discipline umanistiche, porta l'Università di Perugia a essere presente sempre più spesso in altri paesi europei e fuori dell'Europa”.
Sui dettagli della ricerca sui materiali e sui colori del dipinto è intervenuta la dottoressa Miliani, che ha potuto attestare che ci sono elementi per far risalire il dipinto al XVI secolo (quindi dello stesso periodo in cui visse Federico Cesi) e segni evidenti che lo stesso è stato sottoposto ad interventi di restauro nel 1800 e ‘900.
“Mi sembra di riscontrare coincidenze non casuali tra l'opera riportata in un inventario del 1631 con quella esistente nella cappella del palazzo Cesi – ha notato il dottor Cialini -. Probabilmente è la stessa Madonna al cui cospetto elevava le sue preci il fondatore della più celebre delle Accademie moderne e lo stesso ‘pio linceo' Galileo Galilei , quando era ad Acquasparta ospite di Federico Cesi. Così si può ipotizzare che la tavola sia stata portata all'interno del palazzo dopo la sua costruzione nella seconda metà del sec. XVI e sia rimasta sempre nella cappella fino ai giorni nostri”. Il pro rettore Pieretti, infine, ha reso noto che l'Università di Perugia ha avviato una trattativa con il comune di Acquasparta, al quale affidare l'uso di palazzo Cesi per il quale urgono interventi. “Quanto al dipinto della Madonna, che è stato portato a Perugia, – ha concluso Pieretti – non sono state prese determinazioni sui tempi e i modi di un eventuale restauro per i quali è necessaria una somma consistente, da reperire”.