di Carlo Rossini (*)
Ritengo le dichiarazioni del Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti e quelle del Pd spoletino sulla nuova geografia giudiziaria, apparse oggi sulla stampa, assolutamente non condivisibili e fuori luogo.
E sento di doverlo affermare pubblicamente, nello spirito di franchezza e stima che caratterizza i miei rapporti con Benedetti e con il gruppo dirigente del Pd, evitando ogni spunto polemico o di campanile.
Siamo tutti dirigenti ed amministratori chiamati a gestire le nostre comunità nel momento più difficile vissuto dall’Italia dal dopoguerra ad oggi. Siamo alle prese con situazioni e decisioni difficili, spesso costretti a far accettare ai nostri cittadini dure terapie per un Paese malato.
Occorre concentrarsi, tutti insieme, su obiettivi primari, perdendo di vista quelli di secondo livello o particolari.
E per quanto riguarda l’argomento geografia giudiziaria non vi sono dubbi che l’obiettivo primario, centrale, di fondo sia quello del mantenimento della piena fruibilità dei servizi giudiziari da parte dei cittadini, evitando inefficienze e collegamenti viari ai limiti del sostenibile. Su questo va detto con chiarezza che i cittadini della Media Valle del Tevere subiranno un taglio pesante con la chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Perugia a Todi, mentre i cittadini di Spoleto continueranno a fruire dei servizi come in passato. E piuttosto imbarazzante risulterebbe discutere dell’importanza del territorio della Media Valle del Tevere, delle nostre comunità cittadine e locali e della Città di Todi, in particolare, che vanta una storia, anche in ordine all’amministrazione della giustizia, piuttosto rilevante.
Insieme ai colleghi sindaci di Marsciano, Deruta, Massa Martana, San Venanzo, Monte Castello di Vibio e Fratta Todina abbiamo speso molte energie perché i tagli imposti dalla nuova geografia giudiziaria venissero accolti dalle nostre comunità. Rivendico, però, a questo punto, con nettezza, il diritto, a seguito dei sacrifici diretti impostici, di avere, tutti insieme, voce in capitolo sulla nuova e migliore destinazione di Tribunale, che per tutti noi è inequivocabilmente la sede di Perugia.
Una scelta fondata sugli obiettivi primari e su criteri oggettivi: pensare di dirottare per i servizi giudiziari i cittadini della Media Valle del Tevere a Spoleto non ha senso. Il nostro territorio è, in buona parte, vicino o, addirittura, alle porte di Perugia, operatori di giustizia e forze dell’ordine gravitano, per motivi evidenti, sul capoluogo di Regione, le vie di collegamento con Perugia sono assai più veloci e consistenti che con Spoleto.
Appare invece un obiettivo del tutto minore quello sollevato da Benedetti e dal Pd spoletino di portare al fuoco del salvato Tribunale di Spoleto più carne possibile, facendo diventare le nostre comunità ed i nostri cittadini numeri da mercato, per un potenziamento dello stesso Tribunale di Spoleto utile al “rilancio” del centro storico spoletino “e per tamponare la grave crisi sociale ed economica”, come viene indicato a chiare note dal Pd locale.
Se la logica fosse questa e non quella di un efficientamento della macchina giudiziaria, non saremmo in grado di accogliere la nuova articolazione territoriale impostaci. Abbiamo tutti centri storici da valorizzare e crisi sociali ed economiche da gestire.
Per questo le dichiarazioni sono del tutto fuori luogo.
Aver poi tirato in ballo, nelle stesse dichiarazioni, Regione e parlamentari umbri, accusandoli di aver sostenuto alcuni territori, nel caso particolare la Media Valle del Tevere, e abbandonato altri, cioè Spoleto, non fa che confermare l’errore di fondo, rischiando di alimentare una lotta tra territori dannosa e miope. Ritengo, infatti, che anche per Regione e parlamentari gli obiettivi da salvaguardare siano quelli di una maggiore efficienza del sistema giudiziario e di una piena fruibilità dei servizi per i cittadini. E a ciò mi sembra che tutti, con buonsenso e responsabilità, abbiano ispirato la propria azione. Chiedere loro di intervenire, tutelando un territorio piuttosto che un altro, è svilente e distorsivo.
Con rispetto e amicizia.
(*) Sindaco di Todi
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