“Il Comune di Preci ha perso un’altra fondamentale occasione democratica per informare e dare voce ai propri cittadini. Mentre la maggioranza dei Consigli comunali umbri ha messo al corrente la popolazione, con apposite sedute pubbliche, di quanto sta avvenendo nello scenario politico e sociale legato alla spinosa questione del riordino delle Province (per cui si parla addirittura di referendum), a Preci nessuno è stato chiamato a dire la sua.”
Il capogruppo consiliare di Preci Attiva, Paolo Masciotti, denuncia il modo di intendere la politica e di amministrare il territorio del Sindaco Pietro Bellini, e come a causa di ciò, secondo il consigliere “la cittadinanza sia stata tenuta al margine delle vicende che la coinvolgerà a breve con ripercussioni non ancora quantificabili in termini di rappresentatività del Comune montano nel futuro assetto territoriale.”
“Non è stato convocato alcun Consiglio comunale per votare il documento elaborato dal CAL – Consiglio per le Autonomie Locali, per il salvataggio della doppia provincia in Umbria- aggiunge Masciotti-si è rimasti immobili mentre in tutto il territorio umbro si sono susseguite le sedute con intense e lunghe discussioni, spesso sfociate responsabilmente in votazioni unanimi nell’intento di intraprendere un percorso per costruire una Regione forte, attrattiva, equilibrata, in grado di sostenere i cittadini in un momento di crisi economica e sociale dilagante.”
“Non una parola, non un indirizzo istituzionale (“nel cui merito è inutile andare ormai a disquisire – afferma il consigliere – anche perché di solito le mozioni presentate dall’opposizione a Preci vengono discusse a distanza di otto-nove mesi”), nulla di nulla perverrà all’Anci Umbria, al CAL e quindi alla Regione dell’Umbria da parte del Comune di Preci, un territorio che più di altri dovrebbe temere per gli scenari di impoverimento progressivo cui stiamo assistendo sia a livello nazionale che locale.”
Dichiara pertanto il consigliere Masciotti: “Il rischio di futuri assetti territoriali ed istituzionali, che potrebbero comportare un impoverimento di un territorio come quello di Preci, demograficamente ed economicamente debole, evidentemente non spaventa o piuttosto non interessa l’amministrazione comunale del Sindaco Bellini, che dovrebbe invece tutelare gli interessi di tutti i cittadini. A questo punto, quello che mi preme sottolineare è che la partecipazione della popolazione non viene affatto incoraggiata e che si rimane immobili anche di fronte a situazioni di forti cambiamenti, negando sistematicamente la possibilità di un confronto democratico con i consiglieri e con tutte le parti politiche in campo”.