Rinnovi dei Comitati di gestione: verso la definizione per l'Atc1, qualcosa si muove sull'Atc2, mentre a Terni restano ruggini e divisioni
La comunicazione dell’assessore regionale Morroni di voler rispettare i tempi di legge per il rinnovo dei vertici dei tre Atc umbri in scadenza, senza concedere deroghe, ha accelerato le manovre per trovare un accordo sulle nomine.
Associazioni venatorie e agricole si sono incontrate, nell’ottica di un’intesa che riconosca molti dei reciproci interessi, come ad esempio nella gestione dei cinghiali sui territori. Partendo dall’evidenza che molti agricoltori praticano anche la caccia. Da qui, anche alla luce di quanto sta avvenendo a livello nazionale, la ricerca di una migliore sinergia anche in Umbria. A partire, appunto, dalle scelte per la prossima gestione degli Atc. Dove però, in attesa che si arrivi ad una maggiore uniformità, come sollecitato anche dalla Regione, le situazioni sono molto differenti, dal punto di vista delle esigenze dei territori, della salute finanziaria e delle aspettative politiche.
Il quadro più definito, al momento, sembra quello dell’Atc 1, dove si sta defilando un accordo sulle misure da adottare e sulle persone più adatte per farlo.
Qualcosa, nelle ultime ore, sembra si stia muovendo anche sulla definizione del possibile assetto futuro dell’Atc2, l’Ambito più ambito, per la solidità finanziaria e l’organizzazione gestionale lasciata dal Comitato in scadenza. Non è un caso, dunque, che molti ambiscano ad un incarico all’Atc2. Già in tanti si sono fatti avanti per la carica non solo di consigliere, ma addirittura di presidente. Ovviamente, la scelta potrà ricadere solo su uno, trovato l’accordo tra le rappresentanze e con la politica.
Più incerta la situazione nell’Atc3 del Ternano. Liti e bracci di ferro su gestione e bilanci, scaturite anche in esposti che hanno portato la guardia di finanza ad avviare indagini, hanno lasciato pesanti strascichi nei rapporti tra le associazioni e personali.