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RINCARI 2011, SI PARTE DAL CAFFE'. A PERUGIA I PRIMI AUMENTI (Dì la tua)

(Fda) – Con o senza zucchero, con il nuovo anno il gusto del caffè risulterà comunque amaro. Dai primi giorni dell'anno moltissimi bar di Perugia e provincia hanno applicato rincari di almeno dieci centesimi sul costo di una tazzina, sull'onda di un aumento dei prezzi all'ingrosso. L'aumento più diffuso è stato il passaggio dai classici 80 centesimi ai 90 centesimi. Secondo un gestore di Perugia, il rincaro del genere di consumo tra i più diffusi in assoluto è dovuto all'aumento della grande distibuzione: “I prezzi sono aumentati per tutte le marche di almeno un euro al chilo. I rialzi nel caso di grandi marche come Lavazza o Illy sono stati anche più pesanti, tra i 3,50 e i 4 euro al chilo”.

Lo scorso mese di dicembre l'aumento del caffè per il 2011 era stato previsto dal Comitato contro le speculazioni e il risparmio (Casper), che raggruppa anche associazioni di consumatori come l'Adoc, il Codacons e l'Unione nazionale consumatori, anche riguardo il caffè acquistato al supermercato. L'aumento del caffè aderisce alle stime presentate oggi dall'Istat sull'aumento dei prezzi al consumo, che, trainato dall'impennata dei carburanti, ha toccato nel 2010 la quota 1,5 per cento, quasi il doppio rispetto allo 0,8 per cento stimato nel 2009. Restando in tema di bar e di aumenti, secondo alcune indiscrezioni, nel bacino spoletino è imminente anche un aumento dei prodotti di pasticceria, annunciato dalla Confcommercio agli esercenti in una riunione tenutasi lo scorso ottobre ma non ancora confermato.