(Ale. Chi.) – Due tonnellate e mezzo di cioccolato, tutto diviso in migliaia di tavolette: scaduto, rigenerato e poi rivenduto con una nuova data di scadenza. I prodotti si trovavano in un magazzino non dichiarato di generi alimentari, nella sede di una società che lavora nel settore della commercializzazione dei prodotti dolciari. E' questo quello che hanno scoperto ieri mattina (29 gennaio ndr) i finanziaeri della Compagnia di Rimini.
Il titolare è un uomo lucano di 61 anni, ora denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica, proprietario della Antica dolciaria perugina, di via Macanno a Rimini, che prima aveva sede a Perugia e poi si è trasferita in Romagna. Si tratta del rappresentante legale dell'impresa, R.F.. I reati sono quelli della frode in commercio e detenzione ai fini commerciali di alimenti in cattivo stato di conservazione.
Le indagini – I militari hanno scoperto e poi appurato che l'impresa, pur non possedendo i requisiti sanitari, aveva stoccato 2,5 tonnellate di tavolette di cioccolato, in parte sfuse e in parte già confezionate, queste ultime già scadute. Il cioccolato ritrovato all'interno del magazzino presentava evidenti segni di cattiva conservazione. A tal proposito si è reso necessario stato l'intervento dei funzionari dell'Ausl di Rimini che hanno constatato la mancanza di ogni autorizzazione sanitaria.
Il giro – Nella pratica l'azienda “ricondizionava” il cioccolato scaduto, acquistato da diverse aziende nazionali ed estere, attraverso una operazione di pulizia del prodotto per cancellare i segni del tempo. Poi apponeva sull'involucro una nuova data di scadenza, per rivendere il prodotto ai negozianti. L'intero magazzino è stato sequestrato: al suo interno vi erano anche, oltre ai generi alimentari, altre 130 mila etichette pronte per essere apposte sulle confezioni del cioccolato con il marchio dell'azienda.
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