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Rimborsi dell'Iva pagata sulla Tia, si moltiplicano i ricorsi a Perugia

Si sono moltiplicate anche negli ultimi giorni di festa le domande che si stanno accumulando a Perugia per la richiesta del rimborso dell'Iva sulla Tia, la Tariffa di igiene urbana applicata dal comune di Perugia a tutti i cittadini per il servizio di raccolta dei rifiuti.

Si contano ormai a centinaia le domande da parte dei proprietari di case di tutto il territorio del comune, che hanno fatto ricorso ad associazioni di categoria, gruppi di consumatori e singoli legali per tentare di ottenere il rimborso dell'Iva pagata negli ultimi anni che potrebbe raggiungere qualche centinaio di euro per ciascun immobile.

A Perugia stanno attualmente portando avanti la raccolta delle domande di rimborso alcune associazioni, come il Codacons o la Federazione Regionale Umbria della Proprietà Edilizia, parallelamente a singoli legali.

“E' sufficiente che chi è interessato fissi un appuntamento e ci porti le bollette pagate dal 2006 al 2009”, riferiscono dagli uffici di Confedilizia. “A quel punto gestiamo noi la pratica per il rimborso”.

L'Iva del 10 per cento sulla Tia è stata dichiarata illegittima da una sentenza della Corte di Cassazione, che ha definito la tariffa una tassa a tutti gli effetti, come la precedente Tarsu. L'Iva può essere applicata al pagamento di un servizio, come ad esempio la fornitura elettrica dell'Enel, ma non si può -secondo il pronunciamento della Cassazione- applicare una tassa ad una tassa.

Per un appartamento di 60 mq abitato da due persone il rimborso dell'Iva sulla Tia può raggiungere a Perugia un centinaio di euro circa nei tre anni di riferimento.

In un'interrogazione urgente al ministro delle Finanze, il senatore umbro Ada Spadoni Urbani ha chiesto nei giorni scorsi il rimborso automatico dell'Iva sulla Tia a tutte le famiglie che l'hanno pagata indebitamente in Italia, proprio per evitare il moltiplicarsi dei ricorsi per vie legali. (fda)