(Ale. Chi.) – Odg respinto quello di oggi in Commissione Affari Istituzionali del comune di Perugia. Il tema era il diritto ai rimborsi per i consiglieri comunali, residenti o domiciliati nel territorio al di fuori del capoluogo. Il punto sull'Odg del consigliere Neri (PdCi) “Determinazione dei criteri per l’erogazione ai consiglieri delle spettanze relative alle spese di viaggio” è stato cassato dai 6 voti del Pd, mentre ha riscosso 3 voti favorevoli (il suo, quello di Mearini e quello di Sbrenna).
La regolamentazione – E' il TUEL all’art. 84 co. 3 a prevedere per i Consiglieri Comunali residenti al di fuori del Capoluogo il diritto al rimborso delle spese sostenute per la partecipazione alle sedute degli organi assembleari. Ma durante questa consiliatura, ha affermato Neri, “la concreta applicazione del dettato normativo è stata ed è esposta ad incoerenti interpretazioni sui contenuti testuali e sulle modalità operative degli Uffici”. Una “vicenda gestita male” per Sbrenna, “una questione, pur se semplice in quanto espressamente prevista dalla normativa, che tuttavia non è mai stata applicata concretamente dagli uffici, ingenerando confusione dopo 14 anni di inerzia”, con le conseguenze economiche del caso. Mearini a sua volta ha chiarito che, “se per un verso appare sconveniente trattare questa tematica, dall’altro è necessario analizzare la questione per chiuderla una volta per tutte”.
Il caso – Ciò che manca insomma è comprendere quali siano realmente i confini territoriali da rispettare per ottenere i rimborsi, “al fine di evitare che si possano continuare a liquidare rimborsi in favore di consiglieri residenti in Comuni diversi da quello di Perugia, col rischio di ingenerare situazioni paradossali e lesive degli equilibri di bilancio dell’Ente”.La questione però è che i consiglieri del Pd non hanno avuto alcun interesse ad affrontare la questione, dato che hanno espressamente rinunciato a richiedere i rimborsi. Un nulla di fatto dunque anche questa volta, considerando comunque che la nuova regolamentazione, infatti, dovrebbe entrare in vigore a partire dalla prossima legislatura, senza determinare alcun conflitto circa le vicende passate.
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