Nasce dalla collaborazione fra Fondazione Perugia e Gruppo Hera la nuova mostra che attraverserà l’Umbria fra Perugia, Gubbio e Assisi. Si tratta di Rigenera/Renew – Non sono/solo un rifiuto, dove si potrà ammirare una vasta galleria di opere d’arte realizzate interamente da rifiuti, per immaginare un mondo dove ogni materiale sia riciclato o riutilizzato e i consumi rispondano esclusivamente a logiche di circolarità. La mostra, che gode del patrocinio di Regione Umbria e dei Comuni di Perugia e Gubbio, sarà distribuita fra Palazzo Lippi Alessandri a Perugia e le Logge dei Tiratoi a Gubbio. Un progetto artistico con 25 anni di vita La doppia esposizione, aperta al pubblico da domani, 28 marzo, e fino all’8 settembre con ingresso gratuito, consente di toccare con mano una selezione delle oltre mille opere realizzate in 25 anni da SCART, la piattaforma artistica del Gruppo Hera, che trasforma gli scarti industriali in opere d’arte con la collaborazione di prestigiose accademie di belle arti e altre importanti istituzioni culturali italiane. Il Gruppo Hera è presente in Umbria con i servizi di fornitura energetica (sportello in zona Ponte San Giovanni), illuminazione pubblica (fra cui i comuni di Orvieto e Città di Castello) e la rigenerazione della plastica (stabilimento Aliplast di Gualdo Cattaneo). Inoltre, dal prossimo 1° luglio, attraverso Hera Comm, il Gruppo diventerà il gestore del Servizio elettrico a tutele graduali, l’attuale Maggior tutela, per l’intera regione Umbria. Le sedi di Perugia, Gubbio e le opere fuori perimetro Nel suggestivo contesto di Palazzo Lippi Alessandri, all’interno delle sale che ospitarono la sede della Cassa di Risparmio di Perugia, sono esposte statue e quadri, mentre alle Logge dei Tiratoi di Gubbio hanno spazio prevalentemente figure animali. Tutto rigorosamente creato con rifiuti. La mostra sarà inoltre promossa da due opere posizionate fuori perimetro. Si tratta di una testa di Pinocchio, che trova posto all’interno del Museo della Scienza di Perugia (POST) e di un ritratto di Madre Teresa di Calcutta, alloggiato presso Palazzo Bonacquisti di Assisi, altro edificio museale di proprietà di Fondazione Perugia. La collezione Donne e Uomini Business All’interno del salone che ospitò i clienti, accoglie i visitatori la collezione di statue Donne e uomini business. Si tratta di figure professional, in posture dinamiche, ognuna realizzata con materiali diversi. Ad esempio, una donna con ventiquattrore, nasce dagli scarti di decine di cinture di sicurezza di automobili rottamate. Un’altra professionista prende forma invece da centinaia di coloratissimi triangoli di panno assorbente. Le opere sono state appositamente scelte per porsi in dialogo con l’ambiente circostante, enfatizzando, in un luogo di laboriosità e risparmio, il valore dell’imprenditorialità e dell’umana tensione all’eccellenza. I ritratti delle star internazionali Oltre il bancone sportelli, dove un tempo operavano gli impiegati della banca perugina, si può ammirare una collezione di ritratti in grande formato. Attraverso la manipolazione e l’accostamento dei rifiuti industriali sono state riprodotte immagini di personaggi internazionali dello sport, della cultura e della vita politica, fra cui Maradona, Paola Egonu, Koby Bryant, Elisabetta II, Andy Warhol, Frida Kahlo, Amy Winehouse, John Lennon e tanti altri. Così, bottoni, vecchie lenti, fil di ferro, tappi di bottiglia, cellophane, ritagli di tessuto, e tanti altri materiali, hanno riprodotto sguardi e rughe, giochi di luce e ombre, con il suggestivo effetto ottico tipico della pittura macchiaiola. Da vicino, ogni volto appare confuso, quasi indistinguibile nel mosaico di oggetti diversi fra loro che si accavallano in ogni ritratto. Ma allontanandosi, magicamente, ogni dettaglio va al proprio posto e l’occhio percepisce il ritratto nella sua interezza, nitido e inconfondibile. Le statue sportive realizzate con i rifiuti dello stesso sport Completa la mostra, nell’antica sala del Consiglio d’Amministrazione, una rassegna di altre statue, questa volta di sportivi in azione: un ciclista, un cestista, una pallavolista e una ginnasta. Si tratta di un estratto della collezione progettata da SCART per lo stand del Gruppo Hera di Ecomondo 2023, il più grande evento fieristico europeo dedicato all’ambiente. A voler rafforzare il messaggio di circolarità, ogni opera è realizzata con rifiuti tipici di quella disciplina sportiva. Così, ad esempio, la pallavolista nasce recuperando una vecchia rete di gioco, scarti di materiale tecnico sportivo, nastri in pelle e sintetici, frammenti plastici o ritagli di gomme, ritagli di pelli, scarti di merceria, frammenti di retine. Lo stesso per il cestista, che ha preso forma da palloni da basket ormai inutilizzabili, tessuti di una muta di basket e bottiglie di plastica. A Gubbio, gli animali sulle orme di San Francesco Gli animali ospitati a Gubbio, seguono naturalmente il filo della vicenda francescana, proponendo la riconciliazione con il lupo come metafora della più ampia armonia che l’uomo è chiamato a costruire con il Creato attorno a sé. Nelle Logge sono esposti oltre venti animali o gruppi di animali a grandezza naturale. Si parte da quelli più legati alla storia del territorio, come aquile, volpi e cinghiali, fino ad arrivare ben più lontano, con orsi, pesci di diverse specie e, addirittura, una scimmia. Anche in questo caso, ogni pezzo è realizzato da artisti della community SCART o studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze, Ravenna e Rimini, nei laboratori SCART, in cui esiste una meterioteca di migliaia di tipologie di scarto, costantemente rinnovate, in relazione ai rifiuti trattati da Hera. Ad esempio, il lupo di San Francesco, questa volta in compagnia di altri membri del branco, è realizzato con quotidiani, scotch di carta, fil di ferro e catramina. Da vecchie scarpe, ciabatte e pneumatici di scarto, nasce poi una stella marina rossa. L’accostamento di bombolette spray e pezzi di cassette da frutta fa invece prendere forma alla scimmia. La macchina sonora A Gubbio, inoltre, ci sarà spazio per la Water Harp una macchina sonora alimentata ad acqua, realizzata con scatole di latta, manici di scopa, stoviglie, corde di chitarra usate, lame per sega circolare e altri materiali, che sfida i visitatori in qualche improvvisata composizione musicale. Colaiacovo: “ Arte e cultura per divulgare la consapevolezza ambientale” “La cultura può essere uno strumento formidabile per divulgare la consapevolezza ambientale” afferma Cristina Colaiacovo, Presidente di Fondazione Perugia: “Essa riesce, infatti, sia a diffondere messaggi visivi e concettuali di grande impatto, sia a dimostrare in maniera pratica quanto il “recupero” sia un’attività possibile e positiva, oltre che capace di creare autentica bellezza. Ecco perché questa mostra è così attuale e meritoria, ed ecco perché siamo particolarmente fieri di aver portato anche nel nostro territorio un’iniziativa che è molto più di un evento espositivo, perché conduce con sé una molteplicità di valori e obiettivi”. Malagoli: “Mostra occasione importante per veicolare i nostri valori” “Per il Gruppo Hera portare SCART a Perugia e Gubbio è una doppia, grande, opportunità”, spiega Isabella Malagoli, Amministratore Delegato Hera Comm. “Da un lato, perché esporre le opere in questa culla di cultura e bellezza, aggiunge ulteriore forza comunicativa al progetto SCART, che mira a sensibilizzare, attraverso l’arte, all’uso circolare delle risorse. Dall’altro, perché ci consente di veicolare in Umbria i valori che stanno alla base del nostro lavoro: promozione della sostenibilità in ogni sua forma, compreso l’uso efficiente dell’energia e l’impegno alla decarbonizzazione, orientamento alla qualità dei servizi e massima attenzione alle relazioni con cittadini e territorio”.
Luogo: Perugia e Gubbio
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