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Riforma endoregionale, interpellanza bipartisan di alcuni consiglieri provinciali per garantire i servizi ai cittadini

Presentata una interpellanza bipartisan realizzata da un gruppo di Consiglieri Provinciali di Area Vasta che nella pur necessaria riorganizzazione e razionalizzazione del sistema endoregionale umbro, ritengono però indispensabile l’individuazione di percorsi partecipati che permettano l’efficacia su tutte le realtà del territorio regionale e garantiscano la sostenibilità ed il mantenimento di servizi efficienti ai cittadini.

Ecco il testo del documento:

PREMESSO

che la DGR n° 808 del 26/07/2011 riportava all’Agenzia Forestale le competenze nei comprensori di bonifica ove operavano le Comunità Montane, mentre impegnava i Consorzi ad una razionalizzazione e accorpamento dei servizi comuni (es. amministrativi, ufficio gare, catasto, etc.), prospettando un adeguamento degli ambiti (es. riduzione degli ambiti di contribuenza). Inoltre enunciava la possibilità di un rapporto strutturato con l’Agenzia Forestale al fine di assegnare alla stessa l’esecuzione dei lavori che a oggi i consorzi appaltano all’esterno.

CONSIDERATO

che con la riforma proposta in data 4/10/2011 dalla Giunta Regionale e successivamente approvata in data 5/10/2011 dalla I Commissione Consiliare della Regione Umbria si modifica sostanzialmente D.D.L. approvato con atto di Giunta n. 808 del 26 luglio 2011 (art.65);

che la nuova proposta di legge in materia di bonifica si articola in conformità a due elementi principali:
1. costituzione di un unico Consorzio di Bonifica Regionale risultante dalla fusione dei tre esistenti;
2. concorso della Regione nella contribuenza.

ATTESTATO

che dalla proposta fusione si creerebbe un comprensorio non omogeneo e non continuo nella sua estensione, della superficie di circa 397.000 ettari (secondo, in Italia al solo Consorzio di Bonifica della Capitanata (FG) che conta 455.000 ha di superficie e più esteso del Consorzio della Bonifica Renana con sede a Bologna che ha un’estensione di 340.000 ha) alterando, in tal modo, la natura stessa dei Consorzi quali presidi idraulici e di sicurezza idrogeologica del territorio. Si ricorda che la totalità dei Comuni della Regione Umbria sono a rischio idrogeologico o per alluvionamento o per frana.

VISTA
la recente proposta di unificazione della Regione Veneto (presa in riferimento dalla Regione Umbria) che, dopo un articolato processo partecipativo, ha ridotto i Consorzi da 20 a 10 e contestualmente ha raggruppato comprensori con caratteristiche molto simili e con aree molto limitate. La superficie media dei Consorzi risultanti è pari a 116.000 ha. (il corrispondente dato medio dell’Umbria è 132.000 ha) e nello stesso tempo non sono stati toccati i Consorzi più strategici dal punto di vista della difesa idraulica ancorché di minori dimensioni (Esempio C.B. Delta Po 53.000 ha., C.B. del Brenta Bacchiglione 58.000 ha., etc.).

CONSTATATO

che le caratteristiche idraulico-idrografiche dei tre comprensori umbri sono completamente differenti fra di loro e che solo nel comprensorio della Bonifica Umbra sono gestiti circa 5.000 ha di irrigazione, realtà pressoche assente negli altri comprensori, sono censite circa 600 opere idrauliche e sono presenti 700 km di canali di cui circa 170 arginati;

che il Consorzio della Bonificazione Umbra gestisce inoltre l’invaso artificiale della Diga sul Marroggia, fondamentale presidio idraulico di laminazione delle piene dell’asta Marroggia-Teverone-Timia;

che sostanziali difformità sono inoltre presenti sul piano gestionale e di organizzazione funzionale dovute alle diverse esigenze e istanze territoriali;

che la proposta riforma rischierebbe di non portare a nessuna ottimizzazione o economia di scala in quanto le strutture esistenti andrebbero mantenute per motivi gestionali e di sicurezza idraulica nei territori di riferimento.

PRESO ATTO

che la vastità territoriale dell’unico Consorzio proposto creerebbe un comprensorio le cui enormi dimensioni e la variegata e diversa realtà idrografica-territoriale porterebbe ad un aggravio di costi di gestione con la necessaria creazione di una sovrastruttura organizzativa e gestionale per il raccordo e l’organizzazione del personale esistente;

che l’accentramento creerebbe un ente ipertrofico, disomogeneo, ingovernabile con le risorse attuali, privo di quei caratteri di sussidiarietà, adeguatezza e valida dimensione gestionale previsti dai principi costituzionali e dalle regole della buona amministrazione.

CONSIDERATO

che i Consorzi sono Enti essenzialmente operativi e territoriali, con strutture tecnico-gestionali che non bisognerebbe centralizzare ma dovrebbero rimanere presenti sul territorio al fine di garantirne il presidio di sorveglianza e sicurezza idraulica;

che non esiste una correlazione lineare tra estensione territoriale ed efficienza della struttura, anzi oltre un certo limite dimensionale i costi rapportati all’unità territoriale aumenterebbero perché aumenta la complessità gestionale;

che nella pur necessaria riorganizzazione e razionalizzazione del sistema endoregionale umbro si ritiene indispensabile l’individuazione di percorsi partecipati e virtuosi che ne permettano l’efficacia su tutte le realtà del territorio regionale e ne garantiscano la sostenibilità ed il mantenimento di servizi efficienti ai cittadini.

Per quanto contenuto in premessa i sottoscritti Consiglieri Provinciali INTERPELLANO il Presidente della Provincia e la Giunta Provinciale per sapere se la Provincia di Perugia si farà promotrice di una propria iniziativa nei confronti della Giunta Regionale, affinché nel Disegno di Legge sulla riforma endoregionale, venga riconfermato quanto già approvato all’art. 65 del D.D.L. di cui alla D.G.R. n. 808 del 26/07/2011 inserendo criteri oggettivi di valutazione che determinino la reale qualità dei servizi offerti dai Consorzi al fine di una scelta partecipata, razionale, efficace e non dettata da esigenze di taglio indiscriminate, prevedendo altresì di rafforzare i rapporti già esistenti tra la Provincia di Perugia e gli enti consortile per la gestione delle opere idrauliche di competenza.

Perugia, 20 Ottobre 2011

I Consiglieri Provinciali

Massimiliano Capitani PD – Laura Zampa PD

Sandra Allegrini PD -Daniele Pinaglia PD

Enrico Bastioli PSI – Giampiero Panfili PDL

Valerio Bazzoffia FLI – Paola De Bonis PDL