Caccia Umbria

“Riforma della 157? Più importante riformare le norme nazionali”

Il “teatrino sulla gestione” ha finito per mortificare il volontariato, la cinofilia, le cacce tradizionali “e perfino la passione dei cacciatori”. Così Sergio Gunnella (Acr Confavi Umbria).

Che ne ha per tutti: associazioni venatorie, ma soprattutto Ispra e Regione, dove chi decide sulla caccia non la pratica.

“In più di 30 anni dalla sua genesi, la legge 157/92 – commenta Gunnella sul livello nazionale – si trova in queste ore sotto lo sforzo dei ritocchi per ridurre i segni del suo invecchiamento. Finalmente, gridano gli appassionati, senza accorgersi che modificare la propria normativa regionale è importante quanto, e forse più, della legge quadro. Solo una transizione corretta e mirata, potrà riappropriarsi dei risultati falliti miseramente fino a oggi”.

Sottolinea il malcontento contro la Regione e contro gli Atc. E contro, sostiene Gunnella, le associazioni venatorie, prevedendo “temporali e bombe d’ acqua epocali che cadranno presto dai cieli nostrani”.

“Da parte mia – conclude il rappresentante di Acr Confavi – non mi resta che preparare l’ombrello da ‘pecoraro’. Vedi mai. Intanto, per non sapere né leggere né scrivere, mi metto alla finestra e cerco di fare la conta delle persone che sfilano al corteo”.