Sabato 30 novembre si è tenuto al Park Hotel di Ponte San Giovanni il IX congresso provinciale di Rifondazione comunista di Perugia. Il congresso ha visto la partecipazione di 100 delegati in rappresentanza dei 32 circoli della provincia di Perugia e ha definito, con 84 voti favorevoli, 10 contrari e 6 astenuti i delegati che parteciperanno al congresso nazionale del Prc che si terrà proprio a Perugia il 6,7 e 8 dicembre prossimi.
Il congresso ha poi eletto i 36 partecipanti al congresso regionale che il Prc dell’Umbria terrà entro marzo 2014 e i 70 componenti il Comitato politico provinciale di Perugia. Il documento politico conclusivo è stato approvato con 96 voti favorevoli e 4 astenuti. Al termine del congresso si è riunito il comitato politico che ha confermato come segretario provinciale Enrico Flamini con 56 voti a favore e 1 contrario. E' stato inoltre eletto tesoriere provinciale Amedeo Babusci, con 57 voti a favore.
Al termine dei lavori il segretario Flamini ha dichiarato: “Voglio innanzitutto ringraziare le compagne e i compagni per la fiducia che mi è stata accordata in un momento così denso di responsabilità storica per il futuro del nostro partito e della sinistra. Nella nostra provincia è possibile aggregare la sinistra di alternativa, in sinergia con i movimenti, con il riferimento in Europa al Partito della Sinistra Europea e al GUE, con l’esplicito collegamento con le battaglie della Fiom, della sinistra della CGIL, del sindacalismo di base. Per questo avanziamo a tutte le formazioni politiche della sinistra, così come alle compagne e ai compagni dei movimenti che, variamente organizzati, si pongono la necessità politica di costruire una sinistra ancora più forte ed incisiva, la costruzione di un polo politico autonomo della sinistra in ogni territorio. Con questo metodo, mettendo al centro i contenuti e soprattutto la questione del lavoro e dei suoi diritti, si può costruire un percorso unitario della sinistra a Perugia, una sinistra per Perugia. Si tratta di rilanciare l’offensiva unitaria rivolgendosi a tutte quelle forze della sinistra che si battono con la Fiom, che difendono il sistema d’istruzione pubblico e di stato, che lottano per sottrarre i beni comuni alla mercificazione. Una sinistra che coniughi lavoro, sviluppo, ambiente, qualità della vita e stato sociale, un progetto che passa necessariamente per un percorso partecipato nella società, una lunga e difficoltosa traversata nelle pieghe del dolore sociale, tra le speranze e le aspettative delle classi subalterne partendo dalla partecipazione e dalle questioni vere che interessano il nostro popolo: le questioni del lavoro, del salario, dell’agricoltura, dell’artigianato, della sicurezza urbana, del piccolo commercio, delle partita Iva, della scuola, del tipo di sviluppo economico locale. In questo senso pensiamo occorra rafforzare Rifondazione comunista dentro un processo di costruzione autonomo e alternativo della sinistra”.