Istituzioni

Rifiuti, in Umbria calo del -2,82% nel 2015, ma differenziata lontana

Nel 2015 la produzione complessiva dei rifiuti in Umbria è calata del 2,82 per cento rispetto al 2014, scendendo da 484.483 tonnellate e 470.818. Una contrazione che si riflette sulla produzione pro capite, che scende per la prima volta al di sotto dei 500 kg/abitante equivalente con una media regionale di 493 kg/abitante equivalente (comprensiva di turisti, studenti non residenti, lavoratori fuori sede). Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la media annuale regionale, dopo sei annualità di costante incremento, ha confermato lo stesso dato del 2014, attestandosi al 50,6 per cento.

È quanto emerge della Certificazione della produzione dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata nell’anno 2015, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Cecchini. I dati sono stati raccolti e elaborati da Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) Umbria e validati da dall’Osservatorio regionale sulla produzione, raccolta, recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti.

Rifiuti, obiettivo differenziata al 60% in tutti i Comuni umbri per il 2016

Prosegue il trend di costante decrescita della produzione complessiva dei rifiuti, con un calo del 14,5 per cento rispetto al 2010 – sottolinea l’assessore Cecchini – ma i dati confermano l’esigenza di dare piena attuazione alle misure che la Giunta regionale ha già assunto nel gennaio scorso per imprimere un deciso incremento alla raccolta differenziata, tra cui l’obbligo per tutti i Comuni di riorganizzare il servizio e adottare il metodo di raccolta ‘porta a porta’. Dal monitoraggio effettuato in questi mesi, ci attendiamo che nel secondo semestre di quest’anno si raggiunga l’obiettivo del 60 per cento che abbiamo posto per il 2016”.

Abbiamo messo in campo ogni provvedimento utile a centrare questo traguardo e gli altri obiettivi del Piano regionale per la gestione dei rifiuti – continua l’assessore – Nei prossimi mesi daremo avvio ad azioni di sostegno a favore dei Comuni per la realizzazione di ‘centri di riuso’ e, per i Comuni che hanno raggiunto il 65% di raccolta differenziata, per il passaggio a sistemi di tariffazione puntuale volti anche ad aumentare qualità ed efficienza della differenziazione, con contributi complessivi per circa 1 milione di euro. Allo stesso tempo, saranno sanzionati quest’anno tutti e quattro gli Ati, perché nessuno degli Ambiti territoriali integrati in cui è suddivisa l’Umbria ha raggiunto nel 2015 il 65 per cento di raccolta differenziata. L’onere delle sanzioni verrà ripartito dall’Ati tra i Comuni che non hanno conseguito gli obiettivi di raccolta differenziata previsti”.

Entrando nel dettaglio dei dati certificati, per quanto riguarda il decremento della produzione dei rifiuti, l’assessore rileva come questo sia “particolarmente significativo, intorno al 4 per cento, negli Ati 2 e 4, dovuto essenzialmente all’esclusione dal computo dei rifiuti urbani da quote di rifiuti di provenienza extradomestica, soprattutto vetro e legno, fino all’anno precedente assimilati ai rifiuti urbani. Questo scorporo ha avuto ripercussioni anche sul dato complessivo di raccolta differenziata su cui ha negativamente inciso – sottolinea – il perdurare di ritardi nella riorganizzazione dei servizi di raccolta in alcune aree del territorio nelle quali non era stata ancora attivata la raccolta differenziata domiciliare. Fa eccezione l’Ati 4 dove, nell’ultimo trimestre del 2015, il gestore unico ha attivato i servizi domiciliari in numerosi comuni di piccole dimensioni nei quali, in precedenza, si praticava la raccolta solo in modalità stradale”.

Gli incrementi conseguiti a Narni, Amelia e in molti piccoli comuni dell’Ati 4 – dice l’assessore – hanno compensato il calo registrato a Perugia, Terni e in altri comuni di dimensioni significative quali Gubbio, Umbertide, Marsciano e Bastia Umbra in cui negli anni precedenti la raccolta differenziata era cresciuta molto. In una certa misura si è ridotto il ‘gap’ che storicamente vede gli Ati 1 e 2 conseguire medie significativamente più elevate di quelle registrate negli Ati 3 e 4”.

“Una tendenza alla omogeneizzazione dei risultati sul territorio regionale, cioè alla contrazione del ‘gap’ tra i comuni virtuosi e quelli con risultati più modesti – afferma – che va nella direzione indicata dalla Regione e che emerge anche dal computo dei comuni che hanno superato gli obbiettivi fissati dal Piano regionale”.

Complessivamente, 9 Comuni, dei quali 3 (Umbertide, Todi e Bastia Umbra) sopra i 10.000 abitanti, hanno superato il 65% di raccolta differenziata (nel 2014 erano 13 dei quali gli stessi tre sopra i 10.000 abitanti). Altri 33 Comuni, dei quali 8 sopra i 10.000 abitanti, hanno superato l’obbiettivo “intermedio” del 50% (nel 2014 erano 19, dei quali 4 sopra i 10.000 abitanti).

Il provvedimento della Giunta regionale del gennaio scorso “ha sensibilizzato le amministrazioni comunali a rifocalizzare l’attenzione sulla necessità di completare la diffusione dei servizi di raccolta domiciliare sull’intero territorio e, dove la riorganizzazione è già operativa, a fare ancora di più e meglio”.

“Dal monitoraggio compiuto negli scorsi mesi di aprile e maggio dagli uffici regionali – dice l’assessore Cecchini – e al quale hanno aderito 73 Comuni su 92, risulta come solo nell’Ati 4 il gestore unico abbia intrapreso un processo di riorganizzazione dei servizi complessivo e omogeneo su tutto il territorio, che comprende anche l’eliminazione dei cassonetti stradali e l’adozione di un sistema di contabilizzazione delle utenze”.

Permangono “incertezze circa i tempi di effettivo completamento della riorganizzazione dei sistemi di raccolta domiciliare nell’intero territorio comunale di Terni” e negli altri 3 Ati permane una situazione di “generale frammentarietà” dei programmi di diffusione della raccolta domiciliare, in particolare nell’Ati 1 dove alcune amministrazioni comunali hanno subordinato il completamento della riorganizzazione alla conclusione della gara per l’affidamento del servizio di raccolta al gestore unico di ambito, ancora in corso.

A Perugia si prevede il completamento della riorganizzazione e l’adozione di un sistema di tariffazione puntuale solo nel lungo periodo (fine 2018). Ma è “di fondamentale importanza – afferma l’assessore Cecchini – che si faccia presto, in modo da imprimere alla raccolta differenziata, su tutto il territorio regionale, il decisivo incremento in termini di qualità e quantità necessario per ridurre considerevolmente il fabbisogno di smaltimento e cogliere l’obiettivo strategico di giungere al superamento del conferimento in discarica, secondo la tabella di marcia indicata dalla normativa”.

L’assessore Cecchini, per avere quadro completo dello stato di attuazione della delibera del gennaio scorso della Giunta regionale, la Dgr 34/2016, ha intanto convocato tutti i soggetti interessati per giovedì 14 luglio. “Siamo pronti a far scattare i poteri sostitutivi della Regione – conclude l’assessore – Se non si procederà alla riorganizzazione del servizio di raccolta in modo da raggiungere i livelli previsti dal Piano regionale dei rifiuti”.