E' un impianto con tecnologia di “combustione a letto fluido” quello in costruzione da circa un mese a Ciliano, sulle alture alle spalle di San Martino in Trignano, per bruciare e dunque smaltire la pollina proveniente dagli allevamenti intensivi della ditta Novelli. Lo apprende in anteprima TO® consultando alcune presentazioni del progetto fornite a Legambiente Umbria dalla Shap, la ditta di Roma che si è occupata degli aspetti tecnici del progetto.
L'impianto, secondo quanto descritto dall'azienda stessa, non ha altri precedenti in Italia, ma è già stato utilizzato per la produzione di energia da biomasse (cui la pollina in Italia è assimilata) in tre paesi europei – Irlanda, Regno Unito e Portogallo – e nel Nord America (Idaho).
Secondo la ditta, “la tecnologia a letto fluido bollente FBC (Bubbling Fluidized Bed Combustion) rappresenta una soluzione efficiente, affidabile e tale da controllare le emissioni e assicurare un basso impatto ambientale”.
Secondo un documento allegato dalla Shap, il Dipartimento di Ingegneria Industriale della Facoltà di Ingegneria di Perugia ha individuato nel 2008 questa tecnologia come una delle due più adatte per il trattamento della pollina, che ha il limite di avere una bassa resa energetica da combustione. Il dipartimento scrive che la tecnologia è stata “impiegata in Inghilterra per impianti di grande taglia e testata anche sulla pollina” e che è stato “testato un prototipo di prima generazione con possibilità di sviluppo di un prototipo di seconda generazione con capacità di circa 50 quintali/giorno”.
Per ulteriori dettagli sull'impianto, in particolare per quanto riguarda il tenore di attività e dunque l'energia prodotta e il livello delle emissioni, si attende adesso una conferenza stampa che la ditta Sisti, altra firmataria del progetto, ha annunciato di voler convocare nei prossimi giorni, alla presenza dell'assessore all'ambiente del Comune di Spoleto Fiorella Campana, per dare una corretta informazione circa le caratteristiche dell'impianto.
(Francesco De Augustinis)
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