Acqua e Rifiuti

Rifiuti, riapre la discarica di Borgogiglione | Conferimento fino a 47500 metri cubi

Via libera dalla Regione al conferimento dei rifiuti nella discarica di Borgogiglione, dopo le polemiche dei giorni scorsi da parte del presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta per il rischio di saturazione della discarica di Belladanza.

Il Servizio regionale competente ha infatti autorizzato oggi la ripresa dello smaltimento dei rifiuti presso la discarica di Borgogiglione, limitatamente alla parte sommitale, già destinata all’impianto di “biostabilizzazione refitted”, per una volumetria complessiva non superiore a 47.500 metri cubi. È quanto rende noto una nota della Regione Umbria.

I tecnici regionali, si precisa, hanno accertato che, su tale parte sommitale dell’area di discarica e con le modalità illustrate nel progetto presentato dal gestore il 31 dicembre 2018, lo smaltimento dei rifiuti può avvenire in condizioni di sicurezza. Resta fermo, ovviamente, l’obbligo di presentare il progetto di consolidamento dell’argine di contenimento della discarica, posto in capo al gestore nel mese di ottobre 2018 a seguito delle risultanze degli studi e dei monitoraggi eseguiti sulla stabilità della discarica commissionati dal gestore del servizio, Gest srl.

 “La Regione – si sottolinea – non ha mai chiuso la discarica né ha mai interrotto i conferimenti. Anzi è dal mese di settembre 2017 che veniva sollecitato il gestore operativo, Tsa spa, a presentare un piano di coltivazione che consentisse la ripresa dello smaltimento dopo la sospensione della coltivazione in modalità bioreattore intervenuta a causa dei lunghi tempi di stabilizzazione dei rifiuti, più che doppi rispetto a quelli che lo stesso gestore aveva indicato.

   Se ci sono stati ritardi – si rileva – non sono certo addebitabili alla Regione. Come facilmente dimostrabile. La domanda di riavvio è stata presentata il 5 dicembre, il 10 è stata richiesta una doverosa integrazione, presentata il 31 dicembre, su cui gli uffici regionali si sono pronunciati il 7 gennaio.

    Poco può fare la Regione – si rimarca – se i gestori degli impianti non sono in grado di presentare i progetti, o li presentano in ritardo o incompleti della documentazione necessaria. Altri, in particolare amministratori di società partecipate e proprietari di impianti, devono vigilare e richiamare i gestori a rispettare i loro doveri, a tutela dei cittadini che pagano il servizio”.  

(foto di repertorio)