Non c’è pace per la Tari. Dopo un inizio d’anno reso incandescente dall’invio delle cartelle relative agli anni 2011 e 2012 e le relative polemiche che hanno messo ai ferri corti maggioranza e opposizione tra “fatture fuorilegge” e “tutto in regola”, adesso sul tributo per i rifiuti si abbatte un’altra tegola: quella delle “cartelle pazze”.
All’indomani dell’invio delle bollette per il 2018 è infatti esplosa, a partire dai social, una forte protesta da parte di molti utenti che lamentano la presenza di numerosi errori nei documenti di pagamento. Ci sarebbero calcoli sbagliati, metri quadrati di troppo, famigliari aggiunti impropriamente e tutta una serie di altre incongruenze che avrebbero, tra l’altro, contribuito a far lievitare in maniera importante il conto a carico dei cittadini. Le lamentele sono rimbalzate dai social agli uffici comunali per verificare la fondatezza dei conti. In qualche caso è stato lo stesso sindaco di Amelia, Laura Pernazza, che intervenendo nelle discussioni avviate sul web, ha chiesto di poter controllare personalmente i dettagli dei documenti.
“Non devono esserci aumenti, è questa una verifica. I casi che mi stanno segnalando – specifica ancora Pernazza – presentano aumento ingiustificato”. Gli errori di calcolo sono stati perciò sottoposti all’attenzione degli uffici per procedere agli eventuali interventi correttivi al fine di conteggiare l’importo esatto del tributo da corrispondere.