Con l’inaugurazione dei nuovi impianti per la lavorazione del rifiuto indifferenziato e della frazione organica umida avvenuta oggi pomeriggio, la discarica di Città di Castello diventa il Polo Integrato per il trattamento, il recupero, la valorizzazione e lo smaltimento dei rifiuti per cui era stata pensata e progettata a fine anni ‘80.
“Oggi coroniamo un percorso lungo e complesso nel quale abbiamo lavorato e investito con grande determinazione per fare di Belladanza il punto di riferimento di un sistema territoriale dell’Alta Umbria capace di garantire una gestione autosufficiente del ciclo dei rifiuti e il contenimento delle tariffe dei servizi ai cittadini”, hanno dichiarato in apertura della cerimonia di inaugurazione il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore Massimo Massetti, che hanno sottolineato “l’attenzione costante dell’amministrazione comunale a compiere scelte rispettose dell’interesse della collettività e dell’ambiente, alle quali Sogepu ha saputo dare concretezza con l’operato serio e professionale del suo management e dei suoi lavoratori”.
Ci sono voluti un investimento di 12 milioni di euro, di cui nove milioni da risorse proprie di Sogepu e tre milioni provenienti dal finanziamento della Regione Umbria con il Programma Attuativo Regionale del Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013, sei mesi di progettazione, due anni per le autorizzazioni, un anno e mezzo di lavori per concretizzare una trasformazione che è strutturale, con una superficie coperta di 14.500 metri quadrati impegnata dai nuovi edifici, ma è soprattutto sostanziale, perché Belladanza passa da sito per lo smaltimento dei rifiuti a centro per il recupero e il riutilizzo dei principali materiali provenienti dalla raccolta differenziata.
“Gli impianti realizzati da Sogepu, che saranno avviati nei prossimi giorni appena saranno state espletate tutte le procedure con gli enti preposti, rappresentano la concretizzazione più evidente del grande lavoro svolto dall’azienda negli ultimi cinque anni”, ha sottolineato l’amministratore unico della società Cristian Goracci, che ha indicato due principali risultati degli investimenti compiuti a Belladanza: “il miglioramento dei servizi di igiene urbana nel comprensorio di riferimento dell’Alta Umbria, che riuscirà a gestire autonomamente l’intera filiera dei rifiuti, riducendone anche la movimentazione, e i notevoli vantaggi per i cittadini e le amministrazioni, che potranno beneficiare di tariffe di trattamento contenute e inferiori alla media regionale”.
Nel Polo Integrato di Belladanza, che occuperà 12 addetti, entreranno in funzione una unità operativa per il trattamento meccanico del rifiuto indifferenziato (RUR) dal quale saranno ricavati metalli da avviare a recupero e rifiuto organico stabilizzato (FORSU); un impianto di digestione anaerobica per il trattamento del rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata (FOU), degli sfalci e delle potature per la produzione di ammendante e biogas; un impianto di stabilizzazione aerobica del rifiuto organico per la produzione di ammendante e compost.
“Belladanza – ha affermato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini – è un esempio significativo di adeguamento dell’impiantistica con l’utilizzo delle tecnologie più moderne che concretamente aiuta l’Umbria, perché Città di Castello insieme a Foligno contribuirà a garantire una relativa autosufficienza del nostro sistema”.
“Con un contributo di tre milioni di euro la Regione Umbria ha sostenuto un investimento molto consistente del gestore che va a completare il sito, operando un salto di qualità non solo come luogo di conferimento e trasformazione”, ha sostenuto l’assessore regionale Fernanda Cecchini, che ha rimarcato come “i nuovi impianti concorreranno all’autonomia regionale per il trattamento della frazione organica, per la produzione di energia, la riduzione delle emissioni di CO2 equivalente e la produzione di un fertilizzante di qualità a chilometro zero”. “La messa a regime di Belladanza, congiuntamente con gli investimenti effettuati anche a Casone di Foligno, sono la concreta dimostrazione di una gestione dei rifiuti che rende lo smaltimento in discarica una opzione residuale, in coerenza con la normativa nazionale e comunitaria”, ha puntualizzato Cecchini nel chiarire che “gli investimenti operati sui due impianti umbri mettono in sicurezza i sub-ambiti di riferimento e concorrono a garantire il sistema regionale dei rifiuti, in un contesto nel quale ci auguriamo che, dando seguito agli impegni presi, anche Perugia provveda ad ammodernare l’impiantistica e a renderla efficiente”.
Grazie al Polo di Belladanza, le amministrazioni del territorio saranno in grado di raggiungere i principali obiettivi della futura pianificazione regionale dettati dall’Auri, mentre Città di Castello acquisirà un ruolo di riferimento nella sinergia impiantistica funzionale alla garanzia dell’autosufficienza del sistema umbro.
“Il Polo di Belladanza risulta essere un impianto strategico sicuramente vocato a colmare il gap impiantistico dell’alta Umbria, ma vocato altresì ad inserirsi un circuito regionale volto alla ottimizzazione dei flussi dei rifiuti”, ha riconosciuto il presidente dell’Auri Cristian Betti, che ha ricordato come l’autorità “abbia già predisposto un documento tecnico preliminare volto all’armonizzazione dell’impiantistica regionale, all’interno del quale Belladanza rappresenta sicuramente un polo importante per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Umbria”. “La proprietà pubblica di questo impianto, che assicura indipendenza, sicurezza e trasparenza – ha aggiunto Betti – è un valore aggiunto, perché rappresenta una garanzia per tutti i cittadini”.
Per livello tecnologico e scelte finalizzate ad assicurare qualità ed efficienza dei processi di trattamento dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente, l’impiantistica di Belladanza è considerata tra le più moderne nel panorama italiano
“Gli impianti per il trattamento del rifiuto organico e del rifiuto indifferenziato sono gli unici in Italia ad essere costruiti su una discarica dismessa, ovvero il primo invaso utilizzato negli anni ’80, e rappresentano un esempio a livello nazionale di recupero di un’area altrimenti di difficile riqualificazione”, ha puntualizzato il direttore tecnico di Sogepu Ennio Spazzoli, che ha sottolineato come “le soluzioni tecniche adottate per il trattamento dell’aria esausta e la neutralizzazione delle emissioni odorigene siano state studiate con particolare attenzione al fine di abbattere in maniera sostanziale qualsiasi tipo di disagio ambientale per la comunità residente”.
Dopo la cerimonia di inaugurazione, alla quale hanno preso parte i componenti della giunta e del consiglio comunale tifernate, gli onorevoli espressione del territorio, le autorità locali e i rappresentanti degli enti e delle aziende regionali operanti nel settore, Spazzoli ha guidato personalmente la visita agli impianti nella quale i presenti hanno potuto comprendere caratteristiche e obiettivi delle nuove tecnologie installate nel sito.
Nella giornata di venerdì 27 luglio, a partire dalle ore 17.00, Comune e Sogepu apriranno le porte di Belladanza anche alla cittadinanza, che avrà la possibilità di visionare i nuovi impianti e conoscere le azioni finalizzate alla tutela della sicurezza del complesso e all’abbattimento delle emissioni. Per visitare gli impianti sarà necessario prenotarsi entro domani, giovedì 26 luglio, contattando Sogepu a uno dei seguenti recapiti: segreteria@sogepu.com oppure 348.6415231.
Il Polo Integrato di Belladanza: storia e caratteristiche
L’area su cui sorge il Polo Integrato di Belladanza è utilizzata da decenni per la gestione dei rifiuti prodotti dal territorio comunale di Città di Castello e dell’Altotevere.
Sino agli anni ’80 il sito è stato utilizzato come discarica comunale per il conferimento dei rifiuti indifferenziati prodotti dal territorio e a partire dagli anni ’90, con la realizzazione della discarica per rifiuti non pericolosi di Belladanza, l’area ha avuto progressive trasformazioni atte a garantire il rispetto delle normative.
L’impianto ha assunto nel tempo una sempre maggiore rilevanza: la realizzazione della stazione di trasferenza per rifiuti solidi urbani e del centro di raccolta hanno consentito l’ottimizzazione delle operazioni di trasporto dei rifiuti prodotti dai territori dell’Altotevere agli impianti di trattamento finali, rappresentando un supporto importante per lo sviluppo delle raccolte differenziate nei territori comunali.
Il progetto per la realizzazione del Polo Integrato di Belladanza deriva dalla necessità di dare risposte alle esigenze di trattamento dei rifiuti prodotti dal sub-ambito n.1 dell’Auri, con le seguenti finalità:
· garantire il trattamento delle principali frazioni del rifiuto in aree prossime alla produzione, riducendo le attività di trasporto presso impianti di terzi;
· creare una sinergia con i sistemi di raccolta differenziata atti a massimizzare il recupero ed il riutilizzo dei rifiuti;
· consentire un’ottimizzazione dei costi dei servizi;
· determinare l’autosufficienza del sub-ambito n.1 relativamente alle attività di trattamento della RUR, della FOU e della FORSU.
Con la realizzazione di tale progetto sarà ottimizzato e razionalizzato il sistema di gestione dei rifiuti ad oggi sviluppato, garantendo il miglioramento dei servizi svolti.
Il Polo Integrato di Belladanza, previsto dal Piano d’Ambito per il servizio di Gestione Integrata dei Rifiuti del sub-ambito n. 1, è costituito nel suo complesso dalle seguenti unità operative:
Impianto integrato di trattamento, recupero e valorizzazione del rifiuto di selezione del rifiuto indifferenziato e di trattamento della frazione organica del rifiuto, costituito dalle seguenti sezioni:
o Impianto di trattamento meccanico del rifiuto indifferenziato (R.U.R.);
o Impianto di digestione anaerobica per il trattamento separato della frazione organica dei rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata (F.O.U.) e del sottovaglio prodotto dall’impianto di trattamento meccanico (F.O.R.S.U.), con produzione di biogas;
o Impianto di produzione di energia elettrica e termica da biogas;
o Impianto di stabilizzazione aerobica del digestato per la produzione di ammendante e compost fuori specifica.
Discarica per rifiuti non pericolosi, dotata di due impianti di produzione di energia elettrica da biogas.
Tutte le unità sono state realizzate all’interno del perimetro dell’esistente impianto di smaltimento.